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Allarme livello Lago di Como: "Colpa anche delle dighe in Valtellina"

La denuncia del consigliere regionale Erba: "La Legge sulle Concessioni idroelettriche è ancora bloccata"

Il lungo periodo in cui il lago di Como è al livello minimo di altezza rappresenta sempre più un problema per le sponde del Lario che rischiano di deteriorarsi. Gianni Del Pero, Presidente del WWF Insubria ha descritto perfettamente il problema del livello minimo del Lago di Como spiegando che oltre ai cambiamenti climatici anche le dighe a monte in Valtellina giocano un ruolo fondamentale.

Sul tema è intervenuto anche Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “Se da un lato i cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova il Lago di Como, dall’altra parte le dighe a monte in Valtellina non stanno di certo aiutando a tamponare la già grave situazione. Chi subisce i danno maggiori è il Lario che si vede stretto tra gli impieghi idrici a monte e valle”.

Negli anni passati Erba ha portato in diverse occasioni il tema in consiglio regionale ma è solo con la Legge sulle Concessioni idroelettriche di marzo 2020 che si è introdotto un sistema che obbliga le dighe a garantire il deflusso necessario per non raggiungere il livello minimo del lago. "Tutto bene se non fosse che da più di due anni questo obbligo è ancora bloccato - afferma Erba - a causa di lungaggini burocratiche e il nostro lago ne paga pesantemente le conseguenze. Considerando la grave situazione Regione Lombardia deve attivarsi per sbloccare la situazione, valutando anche di implementare una norma transitoria in attesa che si sblocchi la Legge Quadro del 2020. Assurdo che a livello normativo tutto sia stato già scritto ma rimanga ancora lettera morta. Non possiamo permetterci di vedere il nostro lago sempre più sofferente”.

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