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Como, folla per il 25 Aprile: tra antichi contrasti destra-sinistra e sguardo critico alla guerra in Ucraina

Piccola polemica del sindaco Landriscina contro il PCI. L'Anpi interviene sul conflitto ucraino: "Errore minimizzare"

Una così folta folla per la celebrazione del 25 Aprile a Como non si vedeva da anni. La guerra in Ucraina e il pesante clima di tensione a livello internazionale toccano evidentemente nel vivo anche lo spirito di molti comaschi che si sono sentiti chiamati a partecipare numerosi a un evento che è innanzitutto simbolo della liberazione dalla guerra e dalla dittatura. Ma in una Italia divisa tra contrastanti opinioni e analisi su fatti storici e attuali, non potevano mancare in questo 77° anniversario della Liberazione spunti di riflessione e dibattito anche sulla sponda pccidentale del Lago di Como. 

25 Aprile 2022 - Como 2-2-2

Nel suo discorso il sindaco Mario Landriscina ha riservato una passaggio a una leggera ma evidente polemica contro il Partito Comunista Italiano, cosa che non ha mancato di suscitare i borbottii stizziti di alcuni astanti di sinistra. "In Italia - ha detto Landriscina - abbiamo avuto troppo spesso da una parte una destra nostalgica che non è mai riuscita a rompere veramente con il passato fascista, e dall'altra parte una sinistra, anzi un partito comunista che per ragioni tattiche ha cercato di sequestrare una memoria repubblica che era di tutti, per farne invece una memoria di partito o addorittura un'arma politica".

Lungo, intenso e denso di concetti è stato il discorso del del nuovo presidente dell’Anpi di Como, Manuel Guzzon. Un discorso che è stato quasi interamente una lettura del comunicato dell'Anpi nazionale con il quale l'associazione dopo avere premesso la sua totale solidarietà e comprensione per il popolo ucraino, ha comunque voluto ribadire con fermezza la sua repulsione a qualunque logica di guerra e a qualsiasi azione che possa favorire l'escalation militare anziché la soluzione pacifica e un immediato cessate il fuoco. Inevitabile in quest'ottica un passaggio per esprimere la convinzione dell'opportunità di considerare il contesto in cui è maturata negli anni la situazione ucraina. Da qui la contrarietà a fornire armamenti alla Ucraina e ad applicare nuove sanzioni contro la Russia. "Restano domande alla quali dobbiamo cercare di dare risposte, che non possono restare inevase. Dobbiamo cercare di capire le cause e il contesto che hanno prodotto la situazione attuale, non per giustificare ipocritamente l'intervento russo, ma per porre all'ordine del giorno questioni di capitale importanza come il nuovo ordine mondiale, il sistema di sicurezza collettiva, la cooperazione e la coesistenza pacifica. Per questo è un errore ignorare o minimizzare la recente storia ucraina, da Maidan alle formazioni neonaziste ucraine, alla Crime, al Donbass, alle interferenze russe, al ruolo della Unione Europea, della Nato e degli Stati Unit". 

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