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Venerdì, 26 Aprile 2024
Escursioni / Carlazzo

La riserva naturale del lago di Piano, una perla tra il Lario e il Ceresio

Un luogo da scoprire in qualsiasi stagione, ecco qual è la sua origine

Stretto tra due maestosi laghi, il Ceresio e i Lario, il lago di Piano può essere una meta per un gita che offre numerosi spunti storici e naturalistici. Il lago di Piano è un tipico lago di fondovalle glaciale. Le sue origini risalgono infatti alle ultime glaciazioni del Quaternario, quando all'altezza dell'odierna Menaggio un ramo del ghiacciaio cosiddetto Abduano che scendeva dalla Valtellina e dalla Valchiavenna si diresse verso ovest lungo la faglia che in geologia viene chiamata linea di Menaggio. Il lago di Piano si raggiunge percorrendo la strada che da Menaggio conduce verso Porlezza e la Valsolda. Il suo ambito territoriale è compreso nel territorio dei Comuni di Carlazzo e Bene Lario e confina con Porlezza.

lago di piano valerio carletto 4

Con il passare del tempo, l'azione dei ghiacci comportò un'erosione dei fianchi delle montagne e un deposito di morene laterali. Con l'arretramento del ghiacciaio, quel che restò fu una tipica valle glaciale a "U" (l'odierna Val Menaggio), riempita dalle acque del Lago di Lugano nella sua parte declinante a occidente. Quando poi le lingue glaciali che occupavano la Val Cavargna e la Val Rezzo si sciolsero, le acque di disgelo depositarono a valle una grande quantità di detriti che andò a formare due ampi conoidi alluvionali[2]. Le alluvioni dei torrenti Cuccio e Rezzo crearono quindi un'ampia zona di accumulo di argilla, sabbia e detriti minuti che, in aggiunta al materiale vegetale trascinato dalle correnti, portarono alla formazione di una palude. Fu così che, in maniera progressiva, la parte più orientale del Lago di Lugano divenne dapprima un'appendice dello stesso, per poi formare una parte completamente separata dal resto del Ceresio: il Lago di Piano.

L'unico rilevante immissario è il torrente Civagno, che nasce dal monte di Tremezzo. L'unico emissario è invece il canale Lagadone, costruito artificialmente attorno al 1700 con l'obiettivo di una bonifica delle vaste aree umide che a quel tempo si trovavano tra il Lago di Piano e il Ceresio in cui il canale sfocia. Attualmente, il lago è inserito in una vasta oasi naturalistica denominata Riserva naturale Lago di Piano e riconosciuta come sito di importanza comunitaria dall'Unione europea.

lago di piano valerio carletto 5

La superficie del lago è abitata da dense colonie di Ninfea bianca, Nannufaro e Castagna d'acqua[5]. Presso i margini del lago, il lamineto è a tratti interrotto dalla presenza di piante a canna della specie delle elofite. Sulle sponde si possono trovare cannucce di palude e tifa, mentre il cariceto include trifogli d'acqua e salici grigi. Nel complesso, il Lago di Piano è frequentato da 26 specie di mammiferi, micromammiferi e chirotteri, 17 specie di pesci, 6 di rettili e ben 141 di uccelli. Tra le specie presenti nell'oasi, peculiare è la presenza del gambero austropotamobius italicus.

Sul montecchio che si inserisce nello specchio del lago è da segnalare il borgo di origine medievale Castel San Pietro, esempio di borgo circondato da mura e sorto, come molte altre località della zona, su vestigia di un antico sito di osservazione e segnalazione di epoca romana. Vi si ergeva infatti una torre di segnalazione luminosa che probabilmente era a vista con la omologa torre di Carlazzo la quale era a sua volta collegata visivamente con la torre della località Le torri, a monte in direzione di San Bartolomeo Val Cavargna. Sulle sponde del lago sorgono numerosi campeggi che, in periodo estivo, sono frequentati da turisti principalmente olandesi e tedeschi.

lago di piano valerio carletto 7

Durante la stagione invernale più fredde, il lago del Piano può anche gelare per un periodo compreso fra dicembre e i primi giorni di febbraio a causa dell'ombra proiettata dal monte Galbiga o Calbiga: quando accade, anche se ormai molti raramente, la superficie ghiacciata del lago rende possibile l'attività del pattinaggio. In tempi passati, il ghiaccio del lago di Piano veniva tagliato in blocchi e utilizzato per alcune ghiacciaie, tra cui alcune localizzate a Tremezzo e a Como.

Percorrendo l'itinerario di circa 2 ore possiamo passeggiare intorno al lago su un sentiero pianeggiante e ben segnalato, dove si incontra anche "La Casa della Riserva all'interno del quale possiamo raccogliere qualche informazione sulla flora e la fauna locale. Inoltre è possibile noleggiare anche una barca a remi o prenotarsi per una visita di gruppo.

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