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Il lago di Lugano dall'incantevole borgo di Castello

La Valsolda e i suoi gioielli da riscoprire

Ci sono tre vie per raggiungere il borgo di Castello da Como. La prima è quella che arriva in Valsolda da Lugano attraverso la dogana di Gandria. La seconda salendo in Val d'Intelvi da Argegno e seguendo le indicazioni per Porlezza. La terza raggiungendo sempre Porlezza ma da Menaggio, in alta Tremezzina. Castello si trova appena sopra Villa Fogazzaro e da lì la si raggiunge in pochi minuti attraverso via Ceresio. Oppure si può salire percorrendo la strada Sasso Rosso che sale sino a Dasio ma svoltando per Castello all'altezza di Puria. Quel che si incontra a Castello è un sorso di vita antica ben conservata tra le sue viuzze strette. Oltre alla vista mozzafiato di cui gode in particolare dalla sua chiesa. 

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Castello

Il paese di Castello è posto a strapiombo sopra un dirupo, meno ripido verso San Mamete, più impervio nella parte verso Puria chiamata per questo “Al pizz”. Le case a ridosso dell’erta sono poste a semicerchio, le altre nella fila dietro e poi a scalare verso monte dove si trovava l’antica rocca. Il paese è un labirinto di vicoli, scalette, portici, anfratti, case addossate le une alle altre tipiche dei sistemi difensivi. Ovunque a Castello si aprono scorci di panorama davvero incantevoli: dal sagrato della chiesa si può ammirare il lago fino al S. Salvatore, il promontorio di S.Mamete, Oria e Albogasio; dal centro del paese si apre la vista su Drano e Loggio e dal portico del Fighett appare inquadrata tutta l’alta valle con la sua corona di monti.Salendo alla chiesetta dell’Addolorata, un tempo oratorio di S. Martino, si ha una visuale a 360 gradi dell’intera valle.

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La chiesetta apparteneva un tempo al castello e sembra avere origini molto antiche  visto che risultava già abbandonata alla fine del 1500. Dell’antico castello rimangono solo le fondamenta con i segni di quattro bastioni angolari. L’edificio è stato trasformato in un’abitazione privata. L’ultimo castellano che si ricorda fu Stefano Confalonieri, , un nobile milanese che, nella metà del 1200, dava rifugio agli eretici e che fu il mandante dell’uccisione di frate Pietro il cui martirio è raffigurato in molte chiese di Valsolda. Tra le case di rilievo del borgo c’è la casa nativa del pittore Paolo Pagani, nato a Castello nel 1655.  L’abitazione è stata utilizzata fino agli anni ’70 come scuola elementare prima di diventare una casa museo. Sui muri delle vecchie case si intravedono ancora affreschi, stemmi, stucchi e portali.

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La storia di Castello

Il paese di Castello, costruito su un'alta rupe assestata sulle rive del torrente Soldo, si estende lungo un percorso che dalla parrocchiale di San Martino sale fino alla rocca: luoghi testimoni della sua storia, che racchiudono idealmente il piccolo borgo forrtificato. I meandri dei vicoli restituiscono un tessuto di edilizia tra Cinquecento e Ottocento pressoché intatto, che lascia trasparire frequenti resti dell'epoca medioevale. Salendo dalla parrocchiale alla rocca, incontriamo antichi palazzi decorati, piazze, fontane e lavatoi, porte di accesso al borgo.

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L'antica fortificazione, che dà il nome al paese, fu in origine feudo della famiglia Confalonieri di Milano e perse la sua funzione difensiva già nel corso del Cinquecento. Il castello doveva avere la forma di un pentagono con un torione a ciascuno degli angoli, cosi come lo rappresenta il Pezzana, in un disegno del 1612, il castello sembra infatti costituito da una base poligonale sulla quale si alza il mastio circolare è privo di mura, di cortine e di torri. Il piccolo castello servì per la difesa della valle anche durante la guerra Decennale e sostenne inoltre diversi assalti nelle guerre combattute fra Milanesi e Comaschi (1118 - 1127) e la sua memoria ricorda quindi giornate di persecuzione, vendette, vittorie e sconfitte.

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Il castello pare venne ridotto in rovine alla fine del 1500 per ordine di Gian Giacomo Medici detto il Medeghino, in accordo con i vicini Svizzeri. Queste rovine erano ancora visibili dopo la seconda guerra mondiale in seguito alla quale, un privato inglese Edmond Schiwerdt nel 1946 lo comprò e cercò in parte di ridare un volto più agibile  al castello di Valsolda, ma purtroppo non ne porto' mai a termine la completa ricostruzione, (oggi la parte ricostruita è stata restaurata e recuperata ad abitazione privata) (3-4). Dell'antico castello e rimasta invece intatta la cappella.

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Nel 1900 circa il parroco don Fedele Rusca, fece costruire una croce di ferro da innalzarsi sulla spianata del castello in memoria dei caduti, spostata poi accanto alla chiesette a protezione del paese e dell’intera valle. Nell'età dei Borromeo quindi il centro della vita sociale di Castello si spostò definitivamente fra le mura della nuova chiesa dedicata a S. Martino, dove trovarono espressione, in tempi diversi, le ambizioni di molti artisti e committenti locali.

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Curiosità

Pare che a Castello la gente vi si insediò già nella preistoria, il tutto  è provato dalle scoperte verificatesi per solito caso fortuito. Alla fine dell'età del bronzo, verso l'età del ferro, si possono ritenere gli oggetti scoperti attorno al 1870 a Castello, proprio dove nel medioevo era sorto il castello. Durante uno scavo al piede di una roccia, appare quella che si può definire un "ripostiglio di asce di bronzo". I pezzi erano 7/8 nascoste sotto due lastre di terracotta, probabilmente due embricchi disposti ad angolo come per formare un tetto, le lastre che avevano lunghezza media 20 cm che si allungavano verso l' estremità a due lati con due alette larghe circa 7 cm.

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Queste asce sono l'evoluzione metallica delle prime asce di pietra levigata dell'epoca. Gli esemplari di Castello sono i metalli più antichi rinvenuti nella zona e data la posizione in cui furono trovati si può pensare che fossero  stati nascosti come oggetti preziosi, per salvarli in qualche momento di pericolo. Resta quindi da considerare, che sia per la posizione dominante e facilmente difendibile, sia per la bellezza del luogo e la difficoltà di raggiungerlo da  parte di eventuali nemici il cucuzzolo su cui sorse il castello fu’ da sempre scelto dall'uomo come sede propria.

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Valsolda

Valsolda è un comune di 1.485 abitanti (2021) della provincia di Como. Il comune è nato nel 1927 dalla fusione di sei comuni preesistenti: Albogasio, Castello Valsolda, Cressogno, Dasio, Drano e Puria in Valsolda. Il comune di Valsolda non è costituito da un unico centro urbano ma da una serie di frazioni, alcune delle quali in riva al Lago di Lugano (Cressogno, San Mamete, Albogasio, Oria e Santa Margherita, sul lato opposto del lago), altre sulle pendici della montagna (Loggio, Drano, Puria, Dasio e Castello), Il territorio del comune e quello della valle occupata (Valsolda o Val Solda) corrispondono completamente.

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