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I borghi più belli del Lago di Como: una gita al castello di Corenno Plinio

In viaggio tra i luoghi più affascinanti del Lario

Il borgo di Corenno Plinio è una piccola località lacustre sita sulla sponda orientale del Lario a metà strada tra i comuni di Dervio e Dorio, lungo la provinciale 72. Comune autonomo fino al 1927, viene annesso a Dervio secondo quanto disposto dal Regio Decreto 11 dicembre 1927, n. 2506, passando di conseguenza al grado amministrativo di frazione. Il centro abitato sorge su un piccolo promontorio che si getta dolcemente nelle acque del lago, sormontato a est dall'imponente mole del Monte Legnone. Corenno Plinio ha occupato nel 2020 il 68° posto tra I Luoghi del Cuore FAI.

I primi insediamenti della zona sembrano risalire all'epoca romana, anche se l'origine potrebbe essere addirittura più antica. Il borgo medievale, anticamente noto solo come Corenno, viene dato in feudo nel 1277 dall'Arcivescovo di Milano Ottone Visconti alla famiglia Andreani, che quivi edifica nel XIV secolo un castello recinto a scopo difensivo. Corenno viene menzionato negli Statuti di Dervio, documento del 1389 dove si legge che l'insediamento all'epoca faceva parte del vicino comune di Dervio. A partire dalla metà del XV secolo Corenno diviene comune autonomo della circoscrizione della Pieve di Dervio, nel contado della Riviera di Lecco, provincia del Ducato di Milano.

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Nel 1786, secondo il compartimento territoriale della Lombardia austriaca, Corenno viene assegnato alla provincia di Como, per passare nel 1791 sotto alla provincia di Milano. Nel periodo che va dal 1812 al 1816, a cavallo tra il Regno d'Italia napoleonico ed il Regno Lombardo-Veneto, Corenno torna ad essere frazione di Dervio per riacquistare quindi lo status di comune. Nel 1859 il comune viene incluso nuovamente nella provincia di Como e nel 1864, sotto il nuovo Regno d'Italia costituitosi del 1861, assume l'attuale toponimo di Corenno Plinio. Il nome deriva da Plinio il Giovane, magistrato dell'Impero Romano, avvocato e scrittore originario di Como vissuto nel II secolo che pare possedesse in questi luoghi una villa. Nel 1927 torna ad essere frazione del comune di Dervio.

Il castello

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Il castello di Corenno Plinio noto anche come castello Andreani è un castello sito nel comune di Dervio, nella frazione di Corenno Plinio. Di forma quadrangolare, ebbe funzioni difensive e di avvistamento. Secondo alcuni storici Corenno era già sede di strategiche fortificazioni in età romana, che poi persero nel tempo importanza[1]. La prima citazione attestata di una fortezza nella città di Corenno è del 1040, anno in cui la Repubblica delle Tre Pievi assedia e conquista la città di Corenno e il suo castello, dove erano rifugiati gli abitanti del contado. Proprio al tempo del borgo di età comunale risale la parte inferiore della torre quadrata che si trova nell'angolo nord-orientale delle mura.

Dal 1363 al 1370 il castello venne ristrutturato e assunse la sua attuale forma. Invece negli statuti di Dervio del 1389 vi è la prima attestazione della famiglia degli Andreani come castellani, secondo altre fonti il castello fu donato nel 1277 dall'arcivescovo di Milano agli Andreani. Queste ultime sarebbero coerenti che vorrebbe un Lorenzo Sormani-Andreani già proprietario del castello nel già citato periodo 1363-1370.

Il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti nel 1396 fece occupare il castello di Corenno con la scusa delle lotte tra guelfi e ghibellini, ma in realtà per impossessarsi del territorio circostante. Tra il 1524 e il 1527 Gian Giacomo Medici occuperà diverse fortificazioni sul lago, compreso il castello di Corenno, ma successivamente rese al ducato di Milano. In occasione del passaggio dei Lanzichenecchi sulla sponda orientale del Lario nel 1629 il castello venne saccheggiato come molti altri luoghi. Nel 1635, all'interno delle guerre venete, il castello passò in mano a una compagnia di spagnoli per un breve periodo; in seguito il castello fu subito ristrutturato rimanendo in mano agli Andreani. Nel settecento il castello perse definitivamente ogni funzione difensiva e lo spazio interno fu occupato da una vigna. Nel 1830-1831 il fossato fu colmato per permettere la costruzione dell'attuale strada provinciale tra Lecco e Colico.

Il castello ha posizione strategica in quanto proteggeva l'accesso del lago dalla Valtellina e dalla Valchiavenna. Il castello ha piccole dimensioni e forma quadrangolare con l'accesso a sud protetto da una torre rivolta verso il lago e con un'altra torre a monte con funzioni di avvistamento. Il castello poggia sulla roccia e ha mura con merli a coda di rondine e strette feritoie per l'uso delle balestre, anche le sommità delle torri potevano essere allestite per la difesa tramite il lancio di proiettili. Le mura sono costruite con tecniche varie tra cui l'opera quadrata e la opera spicata, anche i materiali sono vari, ma tutti del territorio circostante. Ciò denota un'evoluzione strutturale del castello durante i secoli.

È stato anche ipotizzato che la torre a monte non sia della stessa epoca, ma risalente all'XI secolo: appare di diversa fattura rispetto al resto della struttura e non è ben inserita nella pianta del castello; un altro elemento è la mancanza di aperture per le balestre, sostituite da quelle per gli arcieri. Essa potrebbe essere parte delle antiche fortificazioni di età comunale, poi inglobate da strutture successive

                    


 

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