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Cantù, al via la riorganizzazione del pronto soccorso per i codici minori

Il pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Cantù è stato riorganizzato, introducendo percorsi differenziati per i codici minori, cioè i codici bianchi e quelli verdi, di minore gravità. Si tratta di un progetto pilota di cui il...

Il pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Cantù è stato riorganizzato, introducendo percorsi differenziati per i codici minori, cioè i codici bianchi e quelli verdi, di minore gravità. Si tratta di un progetto pilota di cui il presidio canturino è capofila a livello regionale insieme al Niguarda di Milano. Il progetto, promosso da Regione Lombardia, sarà avviato a partire dal prossimo 31 maggio: l’iter previsto per le patologie con codice di priorità (rossi e gialli) sarà ben distinto e separato da quello a bassa priorità. L’ambulatorio dedicato sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, cioè nelle ore diurne di maggior afflusso, e vedrà la presenza costante di un medico e un infermiere. In base al quadro clinico individuato dal medico, il paziente potrà essere sottoposto, tra l’altro, a test ematici di base, ai più comuni esami radiologici, all’elettrocardiogramma, a medicazioni o fasciature, alla somministrazione di terapia antalgica.

Alessandra Farina, responsabile del Pronto Soccorso canturino, ha spiegato: “Per i pazienti al momento non cambierà nulla. La differenziazione dei percorsi servirà a dare risposte più rapide a situazioni meno serie e impegnative, con la creazione di iter agevolati ma non per forza immediati. Per esempio, nel caso di una caviglia distorta verranno effettuate le cure del caso e il paziente uscirà dal pronto soccorso con la visita ortopedica già prenotata”.

Perché l’ospedale Sant’Antonio Abate è stato inserito in questa sperimentazione da Regione Lombardia? Semplice: con i suoi 34mila accessi l’anno, dei quali circa l’8-9% bianchi e il 70% “verdi, rappresenta una via di mezzo tra una struttura piccola e una grande come il Niguarda. “Osserveremo i risultati derivanti dall’applicazione del nuovo modello gestionale per i prossimi mesi – aggiunge Giuseppe Brazzoli, direttore sanitario dell’Ao comasca – poi lo applicheremo anche all’ospedale Sant’Anna. Per il presidio di Cantù abbiamo in progetto di creare nel prossimo futuro un ambulatorio separato, in locali adiacenti al Pronto Soccorso”.

il direttore generale dell’Ao comasca Marco Onofri ha concluso: "Ci siamo attivati per poter applicare il progetto in via sperimentale con una serie di obiettivi. Il primo è quello di migliorare ulteriormente la gestione e la qualità di un servizio dedicato all’emergenza-urgenza, a tutto vantaggio dei cittadini. Fondamentale, inoltre, è incentivare un uso corretto e appropriato delle strutture di Pronto Soccorso oltre che ridurre le attese per i casi meno gravi e offrire loro percorsi adeguati alle loro problematiche”.

L'Azienda Ospedaliera Sant'Anna ha colto l'occasione della riorganizzazione del pronto soccorso di Cantù per ricordare che "secondo quanto previsto dalla delibera del 9 maggio scorso di Regione Lombardia, dal primo giugno in tutti gli ospedali lombardi scatterà un nuovo regime di pagamento di ticket per i casi meno gravi. In pratica, la Regione ha introdotto il “codice bianco alla dimissione”, che pagherà 25 euro salvo esenzione, per tutti quei casi – codice bianco o codice verde in ingresso - che hanno richiesto trattamenti e limitati nel tempo. Il ticket è dovuto anche dai pazienti con qualsiasi codice colore che lasciano il pronto Soccorso prima della chiusura del verbale".

Sono otto le categorie di pazienti che non pagheranno il ticket: chi viene ricoverato, chi è rimasto in osservazione per più di sei ore o chi ha subito una frattura o una ferita che ha richiesto una sutura. Inoltre, niente ticket per chi ha subito ustioni di primo grado superiori al 18 per cento della superficie corporea, in caso di un’intossicazione grave, gravidanza a rischio e tutti i pazienti inviati al pronto soccorso su indicazione del medico di famiglia.

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