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"Vini e Vinili" torna a 45 giri: viaggio tra le vigne d'Italia a suon di British rock

Il nuovo lavoro di Maurizio Pratelli e Chiara Meattelli, edito da Arcana, è un libro da gustare e ascoltare. Nello scoprire 45 vini bianchi naturali durante il racconto di 45 canzoni di puro rock britannico si viene trasportati, pagina dopo pagina...

covervv45smallIl nuovo lavoro di Maurizio Pratelli e Chiara Meattelli, edito da Arcana, è un libro da gustare e ascoltare. Nello scoprire 45 vini bianchi naturali durante il racconto di 45 canzoni di puro rock britannico si viene trasportati, pagina dopo pagina, in un connubio armonico di suoni e sapori dove niente è lasciato al caso. È un libro che ci guida anche alla scoperta di mosche bianche, come potrebbe essere un brano reggae dei Led Zeppelin o una Barbera vinificata in bianco di Fausto Andi.

Gli autori di Vini e Vinili, 45 giri di bianco ci parlano di scelte, di scelte audaci. Abbiamo vignaioli che hanno rischiato tutto per mantenere una vigna e produrre un vino, nel completo rispetto della natura, senza forzarla, rispettandone i cicli produttivi. Cosa non semplice in un mondo dove il consumismo regna sovrano e dove raramente si preferisce la qualità alla quantità. Lo stesso vale per la musica, dove spesso l'industria discografica preferisce i grandi numeri a discapito dei grandi artisti.

Non è semplice scrivere di vini e canzoni che sono anni luce lontani dalle logiche del mercato, eppure i due autori ci sono riusciti, cercando di far crollare tutte le certezze rassicuranti che ci circondano, mostrandoci la via per giungere ad un “mondo onesto con se stesso, con la natura, con il vino che si versa nel bicchiere”. Onesto come i Sex Pistols, quando piuttosto che sottostare alle regole, volendo rimanere fedeli a se stessi, si sono fatti scaricare dalla E.M.I. nonostante avessero già firmato un contratto da 40mila sterline. Quello che urla John Lydon nella canzone E.M.I è proprio questo: “Credevate che stessimo fingendo. Che volessimo solo fare soldi”. Invece no. Loro erano proprio cosi.

Si è trasportati in un viaggio fatto di persone, ancora prima che di vini e canzoni, perché entrambi hanno bisogno di rivelarsi a chi le ascolta e a chi li beve. Queste pagine mostrano e dimostrano come sia meglio rimanere coerenti con le proprie idee, senza aver paura di mostrare quello che ci rende unici, invece che accontentarsi dell'apparenza. Ogni racconto ci sfida nel provare il non convenzionale, il nuovo, a discapito del commerciale e di tutto ciò che già conosciamo. Musica e vino aprono la strada a percezioni uniche che si alimentano a vicenda.

Provare, osare, andare oltre i propri limiti: questo sembrano l’invito di questo nuovo libro, naturale seguito di Vini e Vinili, 33 giri di rosso pubblicato nel 2014. Anche perché molto spesso è più semplice di quello che si pensa. “La vita è troppo breve per bere vini cattivi”, amava scrivere Veronelli. Ma anche per "ascoltare cattiva musica”, aggiungerei.

Francesca Sangalli

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