La "sculacciata" di Papa Francesco, il no di Spallino al Pontefice: i figli e gli schiaffi
E voi, come la pensate? Più come Papa Francesco o come Lorenzo Spallino, assessore, avvocato e padre di due figli? La doppia domanda che legittimamente può apparire una provocazione, in realtà, non lo è più di tanto. Perchè via Twitter è stato lo...
E voi, come la pensate? Più come Papa Francesco o come Lorenzo Spallino, assessore, avvocato e padre di due figli? La doppia domanda che legittimamente può apparire una provocazione, in realtà, non lo è più di tanto. Perchè via Twitter è stato lo stesso esponente della giunta di Como a dichiarare pubblicamente la propria netta contrarietà rispetto all'affermazione del Pontefice circa la legittimità o meno, in alcuni casi, di dare una "sculacciata" ai propri figli. Ma facciamo un passo indietro.
Queste frasi sono state pronunciate nell'ambito di un lungo e ben più articolato discorso che ha affrontato il tema generale della paternità, fino, appunto, a sconfinare nel tema della "sculacciata". Il punto, però, e che nell'arco di poche ore le parole di Papa Francesco hanno avuto, come ovvio, una eco planetaria e - oltre a molti consensi - ha scatenato anche critiche e qualche polemica. Persino all'interno della Chiesa. Riferiva Repubblica del 7 febbraio: "Le parole del Papa di giustificazione per quei genitori che puniscono i figli usando le mani, hanno causato qualche levata di scudi ieri nella Pontificia Commissione per la tutela dei minori, istituita dallo stesso Francesco e riunita per la prima volta. A esprimere una netta presa di distanza sono stati due autorevoli esponenti dell'organismo, l'inglese Peter Saunders e l'irlandese Mary Collins. Due alfieri della crociata contro la pedofilia, entrambi con alle spalle storie di abusi da parte del clero. I bambini non hanno bisogno di essere picchiati - ha detto Saunders dopo l'incontro fra i 17 membri della Commissione - la violenza fisica non deve avere spazio nell'educazione moderna". Una presa di posizione autorevole ma non isolata.
Chissà nelle mille e mille case comasche, come la si pensa.