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Cultura

Date una carezza a quelle "vecchie zie" dei nostri musei, digerite lì il frittatone: lo meritano

Andate e mangiatene tutti. Bevetene tutti. Di cultura, naturalmente. A dispetto di uno scenario culturale cittadino ancora lontanissimo dal poter esprimere davvero una visione organica e proiettata nel futuro - e lasciamo perdere le ambizioni a...

Andate e mangiatene tutti. Bevetene tutti. Di cultura, naturalmente. A dispetto di uno scenario culturale cittadino ancora lontanissimo dal poter esprimere davvero una visione organica e proiettata nel futuro - e lasciamo perdere le ambizioni a farsi capitale nazionale del settore - cogliete comunque i lampi (non di rado eccellenti) sparsi qui e là per la città. Non badate, almeno in questo lungo weekend, alla Pinacoteca invisibile e negletta o alla Villa Olmo incapace di offrire una mostra a comaschi e turisti in questo dolce marzo lariano: approfittate comunque dei musei aperti e gratuiti per Pasqua e Pasquetta. Fatelo anche soltanto perché entrarvi sarà gratis, che non è forse il modo più raffinato per spronare la cittadinanza a immergersi nei tesori cittadini, ma è pur sempre un'opportunità per scoprire qualche segreto di questa Como frettolosa e salutare la Storia che ci ha preceduti. Mal che vada, prima o poi si potrà sempre dire "io ci sono stato", che sfoggiato a una cena o a un'aperitivo fa comunque più figo di un silenzio.

tempio-voltiano-2Dunque andate, dalle 10 alle 18 di oggi e domani, al Tempio Voltiano, al Museo Archeologico, al Museo Storico in piazza Medaglie d’Oro e alla Pinacoteca-ambulatorio in via Diaz. Trovate un attimo, se potete e se ne avete voglia, fosse anche soltanto per digerire il fantozziano frittatone pasquale tra pile primordiali e linee astratte su tela. O magari anche per poter affermare solennemente all'uscita che - come la Corazzata Potëmkin - ciò che avete visto nelle varie sedi civiche è una "boiata pazzesca". Siate più forti del manto di grigia e ordinaria burocrazia in cui è stata avvolta (anche) quest'occasione, lasciate perdere che non un solo evento particolare, non una sola pubblicizzazione un pochino fuori dagli schemi, non un solo stimolo "diverso" volto a stimolare la vostra curiosità o quella - per dire - dei mitologici "giovani" sia stato pensato per sostenere l'occasione o sia arrivato nei giorni precedenti, affidando il tutto a un sito post-sovietico (visitcomo.eu, forse nemmeno post) o affogando l'informazione nel notiziario comunale, tra tombini e asfaltature.

Non date peso alla forma, oggi e domani, e puntate al contenuto. Sbirciate le sale aperte, magari con gli amici e con i parenti dopo la fettona di colomba o mentre inizierete a digerire quel monoblocco di pastiera che lascerà il vostro corpo soltanto tra una settimana. Anche se non ve lo dicono, o al massimo lo bisbigliano, meritano sul serio i nostri musei: potete trovarvi invenzioni, quadri, frammenti di storia intrisi di genio, anche se da anni - forse decenni - al posto che proiettarvi ulteriori fasci luminosi, su questi scrigni si cerca invano di spegnere la luce. Affollate le stanze e non fate caso a quel non-so-ché di fané che vi coccolerà quasi sempre tutt'attorno: concentratevi sul senso di scoperta o riscoperta, ne varrà la pena. Verrà da martedì, semmai, il momento di tornare a ragionare se abbia ancora senso o meno la forma-museo classica, se non sia ora di ripensarne l'essenza, se non sia venuto il momento di scelte di politica culturale forti, coraggiose, che guardino a domani e non alla polvere ben conservata di ieri. Per oggi e domani, lasciamo e lasciate perdere: diamo una carezza alle nostre "vecchie zie" di pietra, pennelli e zinco sparse malinconicamente per la città. Fa bene a loro, fa bene a tutti.

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