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Amura direttore della Fondazione Volta. Il derby culturale nel Pd va al "mondo Lariopoldo"

A dispetto di una parte del Pd, con cui nelle ultime settimane i rapporti su questa scelta non sono stati propriamente idilliaci, il consiglio della Fondazione Alessandro Volta presieduto dal presidente di Confcooperative, Mauro Frangi, ha...

A dispetto di una parte del Pd, con cui nelle ultime settimane i rapporti su questa scelta non sono stati propriamente idilliaci, il consiglio della Fondazione Alessandro Volta presieduto dal presidente di Confcooperative, Mauro Frangi, ha nominato il manager dell'Accademia Galli, Salvatore Amura, direttore (oggi saranno resi noti il compenso o la gratuità dell'incarico). Un passaggio che era nell'aria, in realtà, e che inizialmente era nato come primo frutto concreto del tesseramento alla sezione cittadina del partito da parte del manager culturale dell'Accademia. Nel corso delle settimane, però, un fronte del settore turistico (dal presidente dell'associazione, Roberto Cassani, al delegato alla materia in Camera di Commercio, Andrea Camesasca) aveva sollevato qualche perplessità su questo incarico. E anche all'interno dello stesso Pd di Como non erano mancati attriti.

Frangi, invece, ha proceduto senza guardare in faccia nessuno. E, di fatto - con il via libera anche del sindaco Mario Lucini - ha nominato Amura alla direzione della neonata fondazione creata dalla fusione tra Univercomo e Centro Volta con un milioncino in cassaforte da spendere. Il passaggio non è stato gradito nemmeno tra i banchi della minoranza consiliare di Palazzo Cernezzi, tanto che non molto tempo fa l'esponente di Fratelli d'Italia, Marco Butti, parlò di rischi di "esternalizzare la cultura alla Fondazione", viste le prime mosse del soggetto (la candidatura a Como capitale italiana della cultura nasce esattamente da lì).

gaffuri-amura-lariopoldaDi sicuro c'è che quel polo cultural-politico-manageriale ora raggrumato attorno a Frangi e Amura (due Lariopoldi doc, tanto per dire) non sembra affatto, politicamente parlando, un rafforzamento della linea "gaffuriana-luciniana" su un tema così importante in città. E in un momento in cui, anche (se non soprattutto) all'interno del Pd, la battaglia per la presa del partito e forse persino del prossimo candidato sindaco (proprio tra le due fazioni appena descritte) sta per deflagrare, l'area Lariopolda sembra essersi presa un altro metro di vantaggio, persino riverita dalla parte opposta. Curioso.

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