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Cultura

200.Com, Il Teatro Sociale presenta il direttore di Aida Enrico Lombardi

Ecco le date dell'opera in Arena per il Festival Como Città della Musica

Sarà dunque Enrico Lombardi a dirigere i 200 coristi, insieme al cast di artisti professionisti, nel grande capolavoro di Verdi, che andrà in scena il 29 giugno, 1 e 3 luglio in Arena Aida di Giuseppe Verdi, la IX edizione di 200.Com Un progetto per la città, andrà in scena all’Arena del Teatro Sociale di Como, con 3 repliche: giovedì 29 giugno, sabato 1 e lunedì 3 luglio 2023 alle ore 21.30. Come sempre, l’opera partecipativa di AsLiCo inaugurerà il Festival Como Città della Musica, che quest’anno sarà alla sedicesima edizione.

Accanto al regista Alessio Pizzech, l’altra figura fondamentale sarà il direttore d’orchestra: a dirigere l’Aida sarà il M° Enrico Lombardi, ormai conosciutissimo dal pubblico di Como per aver diretto La Cenerentola di G. Rossini del progetto “Opera domani” 2022 e La traviata di OperaLombardia lo scorso dicembre.

“Sono ovviamente molto contento di dirigere un'opera importante come Aida! – racconta il M° Lombardi – Il fatto che il coro sia formato da non professionisti rappresenta una bella sfida, e penso che questo aspetto sia un valore aggiunto perché significa che dietro c'è una passione grande e autentica! Ho lavorato per parecchio tempo con cori di non professionisti e mi ha sempre colpito questa voglia di fare musica insieme, magari dopo aver lavorato tutto il giorno in un altro ambito. Insomma, sono molto curioso di dirigere questa produzione, soprattutto al Sociale di Como dove ormai mi sento "a casa"!”.

I biglietti dell’opera saranno in vendita da aprile, quando verrà annunciato l’intero programma del Festival Como Città della Musica 16.

“Sono molto onorato di dirigere questo progetto. – dichiara invece Alessio Pizzech – Lavorare con così tante persone è una grande responsabilità, ma anche una grande chance e tutti noi siamo contenti di iniziare finalmente quest’opera, l’abbiamo tanto desiderata e attesa perché dovevamo farla prima della pandemia. Sono felice di vedere così tante persone che dedicano il loro tempo all’arte, perché significa che c’è ancora un grande senso civile nel Teatro e che è importante lavorare per se stessi, ma anche per il pubblico. Ogni spettacolo è occasione per fare comunità, e proprio in questo momento ne abbiamo bisogno. Speriamo che la musica unisca i nostri cuori!”

Aida era già stato il titolo scelto per l’edizione 2020 e poi abbandonata causa Covid. “Tante cose sono successe in questi anni – continua il regista – La pandemia, le guerre, hanno cambiato il mondo, hanno cambiato noi, e hanno cambiato anche la mia Aida. Ora il suo amore tra due parti, due fronti, è più che mai attuale.”

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