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Economia

Limitazioni anti-covid, gli albergatori di Como contro il decreto "ammazza turismo"

Dal 15 dicembre gli stranieri in ingresso in Italia devono rispettare regole rigidissime

Le nuove rigide limitazioni applicate agli stranieri in Ingresso in Italia vede gli albergatori di Como estremamente critici. Infatti, dal 15 dicembre 2021 fino al 31 gennaio 2022 alle persone che hanno soggiornato o transitano in uno dei paesi dell'elenco C (vedi sito del Governo) è consentito l'ingresso con i seguenti obblighi:1) compilare il modulo di localizzazione (Passanger Locator Form) al sito https://app.euplf.eu; 2) presentare una certificazione verde covid europea (green pass) in formato digitale o cartaceo, da cui risulti alternativamente l'avvenuta completa vaccinazione (da almeno 14 giorni con vaccino approvato da EMA) o l'avvenuta guarigione da COVID-19; 3) presentare certificazione di essersi sottoposti a un test PCR con risultato negativo nelle ultime 48 ore antecedenti all'ingresso oppure a un test antigenico rapido con risultato negativo nelle 24 ore antecedenti all'ingresso. Queste limitazioni, introdotte con scarsissimo anticipo, rischiano di provocare un danno non indifferente agli albergatori lariani che puntavano molto sulle prenotazioni per il periodo natalizio.

“Non comprendiamo le ragioni che inducono il Governo a definire, per l'ingresso dei cittadini stranieri in Italia, le restrizioni più rigide d'Europa, nonostante il buon esito della campagna vaccinale, che ha portato l'Italia ad ottenere i risultati migliori d'Europa”, commenta Il Presidente dell’Associazione Albergatori Luca Leoni 
“Nelle scorse settimane – prosegue - le imprese del turismo hanno sostenuto l'ennesimo sforzo, adeguandosi alle nuove indicazioni sul green pass e sul supergreenpass, nel presupposto che il contributo di tutti avrebbe realizzato le condizioni per consentire il sereno svolgimento delle attività economiche e sociali. Tutto ci saremmo aspettati tranne questa cattiva sorpresa, che riporta indietro le lancette e respinge i turisti stranieri, dirottandoli verso i paesi concorrenti”.

Secondo l'associzaione si tratta di un grave danno per il Paese che, secondo gli ultimi dati diffusi da Banca d'Italia, da gennaio a settembre 2021 ha visto la spesa dei turisti stranieri in Italia diminuire di circa venti miliardi di euro rispetto al corrispondente periodo del 2019.
A complicare la situazione intervengono i tempi di entrata in vigore dell'ordinanza, che è stata adottata il 14 dicembre ed entra in vigore il 16 dicembre, senza tener conto del fatto che nell'economia dei viaggi e del turismo le decisioni vengono assunte con largo anticipo. Le imprese hanno già assunto il personale e rifornito le scorte per la stagione invernale, i turisti hanno prenotato il viaggio, l'alloggio e i servizi complementari.
L’associazione, per il tramite della sua Federazione nazionale, Federalberghi, chiede che l'ordinanza venga rimodulata al fine di consentire alle imprese e ai turisti di riorganizzarsi.
Luca Leoni conclude ribadendo, anche alla luce della proroga dello stato di emergenza al 31 marzo 2022, la richiesta "di inserire in legge di bilancio adeguate misure di sostegno del settore, a partire dall'esonero dei costi fissi che gravano sulle imprese del settore, come la seconda rata IMU, e il credito imposta affitti, e proroga della cassa integrazione, per sostenere imprese e lavoratori che sono allo stremo".

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