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Saldi a Como dal 5 luglio

Partono i saldi: dal 5 luglio al 2 settembre, come da programma, prezzi ribassati anche nei negozi comaschi. E come ogni anno l'associazione di commercianti Confcommercio Como promuove la campagna "Saldi Chiari", giunta alla sua 26esima edizione...

Partono i saldi: dal 5 luglio al 2 settembre, come da programma, prezzi ribassati anche nei negozi comaschi. E come ogni anno l'associazione di commercianti Confcommercio Como promuove la campagna "Saldi Chiari", giunta alla sua 26esima edizione. Quest’anno la data di partenza è la stessa in quasi tutte le principali città, vale a dire sabato prossimo. Come sottolinea il presidente di Confcommercio Como Giansilvio Primavesi, i comaschi avranno la possibilità di fare acquisti di qualità a prezzi convenienti: “Quest’anno nei negozi c’è molta merce – osserva Primavesi - l’ampio assortimento è dovuto al fatto che il mese di giugno è stato molto piovoso, il cattivo tempo ha frenato gli acquisti e soprattutto la voglia di comprare. Le vendite del settore moda sono calate, il fattore tempo ha inciso molto e siamo ancora qua ad aspettare l’estate”.

La Campagna Saldi Chiari anche quest’anno ha registrato 120 adesioni in tutta la provincia di cui 58 a Como città. Le percentuali di sconto negli esercizi commerciali varieranno ovviamente a seconda degli articoli e dei negozi.

L’adesione alla campagna Saldi Chiari comporta per l’esercente, l’accettazione di alcune regole, il cosiddetto “decalogo" come l’obbligo di accettare il pagamento con carta di credito, l’impegno dell’operatore commerciale a sostituire o a rimborsare entro 8 giorni dall’acquisto i capi che presentano gravi vizi occulti, la sostituzione del prodotto, sempre entro 8 giorni, in caso di non corrispondenza della taglia o il rilascio di buoni acquisto di pari importo (da spendere nei 120 giorni successivi), infine e non meno importante, il diritto di provare i capi.

Su tutta la merce in saldo devono essere riportati il prezzo intero e la percentuale di sconto. Il prezzo scontato è facoltativo.

Inoltre la merce in saldo deve essere separata in modo chiaro da quella venduta a prezzo pieno e i messaggi pubblicitari devono essere presentati in modo non ingannevole per il consumatore.

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