Pompieri di Como verso lo sciopero. Il 10% ha chiesto il trasferimento
I vigili del fuoco del comando provinciale di Como sono in stato d'agitazione. Protestano contro quello che definiscono un utilizzo improprio dei volontari alla guida dei mezzi di soccorso. A spiegare le ragioni dell'agitazione sindacale è il...
I vigili del fuoco del comando provinciale di Como sono in stato d'agitazione. Protestano contro quello che definiscono un utilizzo improprio dei volontari alla guida dei mezzi di soccorso. A spiegare le ragioni dell'agitazione sindacale è il segretario provinciale Uil Pa Vvf, Fabio Liardo: "Per risparmiare vengono utilizzati impropriamente i vigili del fuoco volontari che vengono assegnati alla guida dei mezzi. Ma questo, come detto, è un uso improprio in quanto in disaccordo alle normative vigenti, per la precisione l'articolo 66, comma 3 e 4 del dpr 64/2012. Ad oggi non esiste legge in grado di surrogare quanto scritto in tale decreto. Nel comando gli stessi volontari vengono utilizzati in modo improprio, andando a sostituire la figura dell’autista in una squadra di vigili del fuoco permanenti. Resta inteso che sarà sempre garantito il soccorso tecnico urgente ma a discapito della nostra sicurezza e di quella dei cittadini. Inoltre, da diverso tempo, a causa della cronica carenza di personale, siamo costretti a condurre i mezzi speciali (autoscala, autobotte e autogrù) in fase emergenziale con un unico vigile del fuoco a bordo".
L'utilizzo dei volontari, inoltre, limiterebbe secondo i pompieri in forza al comando provinciale di Como, la possibilità di effettuare straordinari.
Secondo i dati forniti dal sindacato nell'ultima mobilità di circa 6 mesi fa ha abbandonato il comando di Como circa il 1o% per cento dei vigili del fuoco (una quindicina di persone) che si sono fatti trasferire in comandi vicini, come Lecco e Varese. "In vista della prossima mobilità - ha fatto sapere Liardo - c'è già un'analoga richiesta di trasferimenti".
Per ora nessuna iniziativa concreta di protesta è stata programmata. "Stiamo seguendo la normale procedura - ha concluso il sindacalista - che deve passare attraverso un momento di confronto e mediazione tra noi e i vertici, ma in caso di trattativa insoddisfacente siamo pronti a scioperare".