rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Licenziamenti alla Holcim, si va verso lo sciopero

Ieri e l'altro ieri si sono svolte le assemblee dei lavoratori negli stabilimenti del gruppo Holcim in Italia per valutare la risposta al piano di ristrutturazione avanzato dal gruppo multinazionale che ha dichiarato 73 esuberi su 317 addetti. Di...

Ieri e l'altro ieri si sono svolte le assemblee dei lavoratori negli stabilimenti del gruppo Holcim in Italia per valutare la risposta al piano di ristrutturazione avanzato dal gruppo multinazionale che ha dichiarato 73 esuberi su 317 addetti. Di questi, 22 riguardano al sede di Merone (su circa 50 addetti). Le assemblee dei lavoratori hanno così deciso di proclamare lo stato di agitazione del gruppo (Holcim Italia e Holcim Aggregati e Calcestruzzi srl). Sono in programma il blocco delle ore straordinarie, lo sciopero di 8 ore per turno per tutti i siti produttivi del gruppo in Italia il giorno 23 Maggio (gli unici lavoratori che varcheranno la soglia delle portinerie saranno quelli addetti ai servizi essenziale per la salvaguardia impianti), Presidi dalle ore 5.00 davanti alle portinerie centrali degli stabilimenti di Merone e Ternate e davanti ad alcuni impianti e cave.

I sindacati hanno diffuso una nota a commento di quanto sta avvenendo:

Non possono essere sempre le Lavoratrici e i Lavoratori a pagare per la riduzione dei costi delle aziende. Dopo lo spegnimento del forno di Merone e la chiusura del centro di Macinazione di Morano a Po nel 2013, la chiusura dello stabilimento di Ravenna nei scorsi mesi, assistiamo ad una ulteriore riduzione del perimetro produttivo e commerciale della prima multinazionale del cemento nel nostro paese.

L'annuncio della riduzione riguarderebbe 22 lavoratori che lavorano nello stabilimento di Merone e nelle cave su 50 addetti, riguarderebbe 21 lavoratori delle strutture di gruppo (staff, amministrazione, commerciale, ecc.) su 60 addetti e riguarderebbero 30 esuberi nella società Calcestruzzi e Aggregati srl (20 area commerciale e 10 nella produzione) su 100 addetti.

Dopo il caso della vertenza ITALCEMENTI, anche la vertenza HOLCIM rischia di caratterizzarsi come l'ennesimo caso di una azienda che si appresta a lasciare il paese Italia.

Infatti nell'annuncio di ieri, a differenza del piano di riorganizzazione contrattato nel 2013, non è stata formulata nessuna ipotesi di investimenti strutturali per rafforzare il gruppo dal punto di vista geografico nel nostro paese. La decisione odierna modifica il piano industriale definito sia in sede sindacale che ministeriale (con accordo sottoscritto presso il MISE) del 2013.

L'area di riferimento dove agisce il gruppo HOLCIM, è prevalentemente quella della Lombardia e del Piemonte. Non si comprende perché non si metta in atto una politica commerciale (considerato le elevate competenze dei lavoratori del gruppo) che affermi la presenza della multinazionale anche in altre regioni dell'Italia.

Con questa ulteriore riorganizzazione, si corre il rischio che il gruppo Lafarge-HOLCIM avvii una dismissione produttiva dal paese Italia. Questo lo contrasteremo con determinazione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Licenziamenti alla Holcim, si va verso lo sciopero

QuiComo è in caricamento