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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Le città più care per luce e gas: Como al 25° posto

I risultati di un'indagine dell'Unione Nazionale Consumatori

Secondo un'indagine condotta dall'Unione Nazionale Consumatori nella classifica delle città con i maggiori rialzi annui per quanto riguarda luce e gas, Como si piazza al 25° posto. Lo studio è stato realizzato elaborando i dati Istat relativi al mese di gennaio 2023.

Confronto dei prezzi

A livello nazionale l'indagine confronta la variazione dei prezzi di luce e gas negli ultimi 3 anni, confrontando il mercato libero con il tutelato. Da giugno 2021, ossia prima dei rincari scattati a partire da luglio, a gennaio 2023, la luce del mercato libero in Italia è salita del 248,3%  contro il 108,4% del tutelato, più del doppio (+129%), mentre considerando il primo dato utile del gas rilevato dall'Istat, dicembre 2021, il libero da allora è aumentato del 141,1% contro un calo del 7,4% del tutelato. In 3 anni, da gennaio 2020 a gennaio 2023, la luce del libero è balzata del 262,8%, contro il +115,8% del tutelato.

Analizzando l'andamento degli indici Istat è evidente che dopo un andamento similare o con incrementi del tutelato maggiori rispetto al libero, nel corso del 2022 (da agosto per il gas e da maggio per la luce) la situazione si è capovolta e il prezzo del mercato libero è letteralmente esploso.

"Chi abita in condominio è svantaggiato"

"In questo contesto - afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori - togliere il mercato tutelato, che per l'energia elettrica delle parti comuni dei condomini scade il 1° aprile 2023, praticamente tra un mese, è una vergogna bella e buona. Un regalo fatto ai venditori del libero e un esproprio per le tasche delle famiglie. Ci domandiamo cosa aspetti il Governo a svegliarsi e a rimediare all'ingiustizia di discriminare chi abita in un condominio da chi risiede in una villa, per i quali la scadenza resta il 10 gennaio 2024".

Stangata per le famiglie

Per Energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include gas, luce (mercato libero e tutelato), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, se in Italia il rialzo a gennaio è stato pari al 67,3% rispetto a un anno prima, con una stangata a famiglia pari in media a 907,50 euro su base annua, in alcune città si è sfiorato il 90 per cento.

La classifica

A vincere questa non piacevole classifica delle città con i cittadini più bastonati dalle bollette (tabella n. 2) è Alessandria, dove le spese per luce, gas e gasolio volano dell'88,6% su gennaio 2022. Medaglia d'argento e di bronzo ad altre due città del Piemonte: Vercelli con +87,1% e Biella con +86,1%.
Appena fuori dal podio Perugia (+85,8%), poi Novara (+85,7%), Terni (+84,5%), Cuneo (+85,3%), all'ottavo posto Imperia (+85%), seguita da Torino (+84,4%). Chiude la top ten Genova con +82,6%.
Dall'altra parte della classifica, la città meno tartassata è Potenza con +35,2%. Al secondo posto Aosta con +50,8%. Sul gradino più basso del podio delle città virtuose Olbia-Tempio con +51%. Seguono Napoli (+51,4%), Gorizia (+51,7%), Benevento (+53,1%), al settimo posto Caserta (+53,5%), poi Avellino (+53,7%) e Trieste (+54,6%). Chiudono la top ten Pordenone e Udine, ex aequo con +54,7%.

In Lombardia

Nella classifica nazionale le province lombarde posizionate peggio sono Lodi (al 12° posto), Varese e Lecco (a pari merito al 14° posto). Seguono Bergamo (17°), Milano (18°), Pavia (20°), Brescia e Cermona (23°), Como (25°)

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