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Cronaca

Tangenziale, mai sentito un Lucini così furioso. Accordo con Livio e Gaffuri: "Non usiamola"

Vederlo fisicamente scomposto è oggettivamente una rarità. Ma un Mario Lucini così duro almeno a livello verbale a memoria d'uomo non si ricorda. La rabbia per quanto accaduto ieri in Regione Lombardia, con la delegazione comasca giunta per...

Vederlo fisicamente scomposto è oggettivamente una rarità. Ma un Mario Lucini così duro almeno a livello verbale a memoria d'uomo non si ricorda. La rabbia per quanto accaduto ieri in Regione Lombardia, con la delegazione comasca giunta per incontrare la Commissione Infrastrutture e Territorio sul tema del pedaggio della Tangenziale e letteralmente evitata dai componenti dell'organismo regionale, è traboccata stamane nella conferenza stampa congiunta con la presidente della Provincia, Maria Rita Livio, e con il sindaco di Albese con Cassano e portavoce del Comitato No Pedaggio, Alberto Gaffuri. Tre esponenti del territorio che, tra l'altro, hanno fanno anche un annuncio congiunto: "A queste condizioni, non useremo la Tangenziale di Como". Boicottaggio, in altri termini.

commissione-tangenziale-deserta-2"Quanto accaduto ieri in Regione - ha affermato il sindaco di Como - è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Con una battuta, potremmo dire che anche i comaschi nel loro piccolo si incazzano. Il fatto che a parte i consiglieri regionali comaschi Luca Gaffuri, Daniela Maroni e Dario Bianchi e il vicepresidente della Commissione, nessun altro si sia fermato, compresi i rappresentanti di Pedemontana e Cal, è stato gravemente irrispettoso, sconcertante, fa arrabbiare. Uno schiaffo grave e un atteggiamento irresponsabile". Il sindaco ha affrontato anche il caso del possibile "errore" nella quantificazione del pedaggio per i 2,6 chilometri tra Villa Guardia e Como. "Ora non ho ancora elementi certi e definitivi per parlare di calcolo errato per il pedaggio di 62 centesimi - ha affermato - Ma quel che è certo è che nei documenti ufficiali di Pedemontana la Tangenziale risulta lunga 4,1 chilometri e non 2,6 come sempre. Ecco perché moltiplicando il costo chilometrico di 0,144 euro per la lunghezza della strada, si ottiene un pedaggio di 62 centesimi. Ma in quei 4,1 chilometri sono conteggiati anche gli svincoli e le rampe, che non tutti utilizzeranno. E se, come emerso anche dalla riunione del ministero di ieri, vale davvero il principio del "si paga quello che si utilizza", allora l'inclusione di quegli ulteriori tratti per determinare il pedaggio non sarebbe giustificata. Su questo faremo nostri approfondimenti e diffidiamo chi di dovere a fare chiarezza immediata". Allarme anche sul possibile costo di un euro quando si percorresse il raccordo Tangenziale-A9 in direzione Nord poiché "nessuno finora ha mai spiegato cosa succederà e quale sarà il costo dal primo novembre".

coda-autostrada-10ott15-1Tra le altre cose, oggi Lucini ha evidenziato un altro aspetto. "Sulla tratta Como-Milano - ha affermato - chi uscirà o entrerà nell'A9 passando dalla barriera di Grandate pagherà 2,2 euro. Ma il paradosso è che chi uscirà o accederà dalla Tangenziale, a poche centinaia di metri dall'uscita di Como Centro, pagherà invece 1,6 euro a ovest (Villa Guardia) o 1,8 euro a est (Albate). Il risparmio evidente rispetto al transito dal casello autostradale rischia di distorcere pesantemente i flussi di traffico, dirottandoli su una rete viaria inadeguata, perché è praticamente certo che ci sarà la tendenza a privilegiare l'ingresso o l'uscita dalla Tangenziale anche da parte di chi utilizzerebbe più propriamente l'entrata o l'uscita di Como Centro". In questo senso, la proposta di Palazzo Cernezzi è uniformare i pedaggio a 2,20 euro sia che l'accesso avvenga fa Como Centro (A9), sia che avvenga dalla Tangenziale. Con l'incremento della quota di incassi per la Società Pedemontana (80 centesimi) si potrebbe mantenere la gratuità della Tangenziale stessa sull'asse Como-Villa Guardia.

gaffuri-livio-12set15-2Dal canto suo, la presidente della Provincia, Maria Rita Livio, ha definito "sconcertante" quanto accaduto ieri in Regione e poi ha aggiunto che "l'impressione è che la politica non abbia governato questo processo, lasciando tutte le scelte di fondo al gestore". Parole che, però - al netto della successiva specificazione sulla "politica regionale" - inevitabilmente hanno portato all'osservazione che a Roma il ministro alla partita (Graziano Delrio) è del Pd, così come due parlamentari comaschi su tre (Mauro Guerra e Chiara Braga, che fa anche parte della direzione nazionale del Partito Democratico). Infine - come detto - Maria Rita Livio ha ribadito che non utilizzerà l'infrastruttura.

Idem il sindaco di Albese, Alberto Gaffuri, che tra l'altro non ha chiuso le porte a una maxi-mobilitazione come già auspicato (tramite blocco stradale della Tangenziale) dal sindaco di Lipomo due giorni fa: "L'ipotesi non è peregrina". Tra l'altro, Gaffuri ha anche lanciato l'allarme sul possibile effetto boomerang dell'introduzione del pedaggio: "Da programma Pedemontana, sulla Tangenziale sono previsti 28mila veicoli al giorno nel primo semestre di utilizzo per arrivare a 32mila una volta a regime. Significherebbe, più o meno, che tutto il traffico che oggi passa dalla Varesina dovrebbe riversarsi sulla Tangenziale. Ipotesi tutta da verificare e mi domando cosa accadesse se invece i numeri, anche a causa del pedaggio che scoraggia gli automobilisti, dovessero rivelarsi molto inferiori. Dovremo assistere all'iniezione di soldi pubblici per coprire i mancati incassi? Sarebbe insostenibile, per questo ribadisco che la Tangenziale deve assolutamente rimanere gratuita". Amarezza, infine, per la Commissione regionale deserta di ieri a Milano: "Abbiamo trovato i pochi documenti preparati abbandonati sulle sedie della sala vuota. Una cosa mai vista, una mancanza di rispetto incredibile".

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