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Cronaca

Tangenziale, privati pronti a causa da 28 milioni. Lucini a Maroni: "Via la Como-Orsenigo"

All’indomani della risoluzione approvata dal consiglio regionale sul completamento della tangenziale di Como (un emendamento approvato in aula di fatto impegna la giunta di Maroni a reinserire nelle carte ufficiali il secondo lotto della...

All’indomani della risoluzione approvata dal consiglio regionale sul completamento della tangenziale di Como (un emendamento approvato in aula di fatto impegna la giunta di Maroni a reinserire nelle carte ufficiali il secondo lotto della Tangenziale di Como, tolto nel dicembre 2014 perché arenato da anni senza finanziamenti), il sindaco Mario Lucini ha scritto una lettera al presidente della Regione Lombardia. I contenuti, resi noti soltanto oggi, di fatto chiedono espressamente la cancellazione dell'alternativa al secondo lotto originario della Tangenziale di Como.

Villa SaporitiSi tratta, nello specifico, dall'ormai nota ipotesi Como-Orsenigo per completare la Tangenziale, un tracciato che però, pur figurando effettivamente nei documenti programmatori della Regione, in realtà è nulla più che una riga su un foglio tracciata anni fa dai tecnici dell'amministrazione provinciale per valutare eventuali alternative al secondo lotto, la cui realizzazione stava già tramontando ai tempi. Inspiegabilmente, però, quello schizzo - di cui non esistono approfondimenti o progetti reali - è poi finito per essere recepito dalla carte urbanistiche milanesi e di conseguenza in quelle comunali. Con una grave conseguenza, però: proprio per la sua natura "spannometrica", la fantomatica tratta Como-Orsenigo passa esattamente sopra due terreni privati, con altrettanti progetti edificatori già approvati dal Comune di Como. Conseguenza di questo pastrocchio è già stata la minaccia al Comune di Como da parte dei privati proprietari dei terreni interessati di ricorrere alle carte bollate per una possibile richiesta di risarcimento attorno ai 28 milioni di euro circa. Ecco perché Palazzo Cernezzi ora batte - comprensibilmente - i pugni sul tavolo regionale affinché nei documenti urbanistici del Pirelloni torni a figurare soltanto il percorso del secondo lotto originale della Tangenziale di Como e sparisca l'ipotesi alternativa da Albate a Orsenigo.

Mario Lucini e Roberto Maroni“Allo stato attuale - ha scritto il sindaco a Maroni - il Piano Territoriale Regionale prevede lo stralcio del secondo lotto della tangenziale di Como dal sistema viabilistico Pedemontano e la previsione di un tratto “Como-Orsenigo” nell’ambito del nuovo ed ipotetico collegamento autostradale Varese-Como-Lecco. Tale situazione - rimarca però il primo cittadino comasco - comporta evidenti criticità urbanistiche in merito all’apposizione di un vincolo di salvaguardia (sui terreni dei privati, ndr), da inserire nella variante al Piano di Governo del Territorio in corso di approvazione, che il Comune è obbligato a recepire in ottemperanza alla legge regionale”. “Peraltro - prosegue Lucini - il nuovo tratto “Como-Orsenigo” confligge con due Piani Attuativi, già convenzionati e già oggetto di modifiche al fine di compatibilizzare gli interventi edificatori con l’originario tracciato del secondo lotto e che potrebbe attivare un contenzioso con gli operatori”. Da qui la richiesta di Palazzo Cernezzi: “Si chiede in aggiornamento del Ptr il ripristino della tracciato del secondo lotto della Tangenziale di Como come da progetto definitivo approvato, fino ad un eventuale nuova proposta di tracciato come previsto dalla sopracitata risoluzione del consiglio regionale, e lo stralcio del tratto Como-Orsenigo peraltro non assistito da adeguata progettazione”.

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