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Stadio, battaglia sul polo commerciale. Spallino: "Non possiamo perderlo come l'ospedale"

E' battaglia politica sul futuro dello stadio Sinigaglia. Il futuro dell'impianto, come noto, è tratteggiato dalla variante al Piano di governo del territorio in discussione in questi giorni in consiglio comunale e le carte prevedono un possibile...

E' battaglia politica sul futuro dello stadio Sinigaglia. Il futuro dell'impianto, come noto, è tratteggiato dalla variante al Piano di governo del territorio in discussione in questi giorni in consiglio comunale e le carte prevedono un possibile "cambiamento di pelle" storico della struttura. La variante portata in aula dall'assessore Lorenzo Spallino, infatti, punta alla "valorizzazione e alla riqualificazione funzionale" della struttura, da conseguirsi "anche mediante procedure ad evidenza pubblica e/o di partenariato pubblico/privato, con la possibilità di insediare destinazioni d’uso complementari ed integrative dei servizi e delle attrezzature di uso pubblico, interesse pubblico e generale, quali le destinazioni terziarie, turistico-ricettive e commerciali (esercizi di vicinato, esercizi pubblici e medie strutture di vendita)". Una prospettiva che - sebbene da anni fulcro di quasi ogni discussione attorno a una rivitalizzazione del Sinigaglia - ha trovato un muro totale tra i banchi dei gruppi di opposizione. Tanto è vero i consiglieri di minoranza (fatta eccezione - come ormai sovente accade - per la consigliera della "Lista per Como", Roberto Marzorati) hanno sottoscritto un emendamento alla variante per arrivare addirittura allo stralcio del paragrafo che apre il ventre del Sinigaglia a possibili negozi, bar e attività economiche private.

Butti Marco-6feb16In particolare, è stato l'esponente di Fratelli d'Italia, Marco Butti, ad esporsi sul tema dapprima auspicando che "ci sia il tempo per dibattere pubblicamente sul futuro dello stadio", poi annunciando che "faremo di tutto per evitare che il consiglio comunale dia il via libera alla nascita di un centro commerciale nella zona, che sarebbe una violenza per le bellezze paesaggistiche, architettoniche, culturali e storiche che esistono nel comparto di via Sinigaglia". Butti - citando poi altri stadi polifunzionali urbani tra cui i casi di Bologna e del nuovo Friuli di Udine - ha sottolineato che "nessuno di questi ha caratteristiche simili a quello di Como e nessuno ha sistemi di trasporto pubblico paragonabili ai nostri, e i problemi principali oggi, come sottolinea anche l'architetto Boeri, sono proprio l'accessibilità e la sicurezza rispetto agli stadi nei centri delle città". In ultimo, il consigliere di opposizione ha quasi "diffidato" giunta e maggioranza sul progetto di un Sinigaglia con esercizi commerciali al suo interno: "Se volete rendere il Sinigaglia un imbuto viabilistico, se volete trasformare un'area di pregio in un centro commerciale e se volete far diventare i giardini a lago un'appendice dello stadio, fatelo pure ma noi ci opporremo".

spallino-tumblr-comuneDi parere diametralmente opposto l'assessore all'Urbanistica, Lorenzo Spallino. Che ha affermato di non temere gli eventuali contraccolpi negativi legati al recupero polifunzionale del Sinigaglia poiché "questo stadio è all'interno di una cittadina che non raggiunge la popolazione di un quartiere di Milano, con una frequentazione nettamente inferiore agli esempi citati". Ma il passaggio forte e inequivocabile è arrivato subito dopo, quando Spallino ha affermato che "dopo aver perso l'ospedale, la prima azienda che esisteva a Como, non mi pare corretto espellere anche lo stadio che invece merita una riqualificazione. Si tratta di scelte che possono essere condivisibili o meno ma noi crediamo che quell'ambito vada riqualificato nel suo complesso". Infine, per quanto riguarda l'apertura ai privati per un recupero dell'impianto, Spallino ha sottolineato che "noi non possiamo più prevedere la mano pubblica su tutti gli edifici pubblici e l'inserimento della norma per un convenzionamento con i privati evita che siano i privati stessi ad avanzare una loro proposta di project financing. In questo caso è l'amministrazione che decide e prende in mano le decisioni che indicano la strada, pur sempre nell'ottica della collaborazione con i privati".

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