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Cronaca

Profondo marrone

Editoriale - Dunque la situazione è questa: dopo settimane di estate anticipata, ieri piove. Certo, in maniera torrenziale. Ma un giorno. Un solo giorno di temporali e grandine. Fenomeni fortissimi, a tratti. Ma durati un giorno. Anzi, in buona...

Editoriale - Dunque la situazione è questa: dopo settimane di estate anticipata, ieri piove. Certo, in maniera torrenziale. Ma un giorno. Un solo giorno di temporali e grandine. Fenomeni fortissimi, a tratti. Ma durati un giorno. Anzi, in buona parte della provincia un pomeriggio. Finita la tempesta, dalle montagne che circondano il Lario, ovviamente, sono scesi a valle, trasportati da fiumi e ruscelli, centinaia di chili di rami, rametti, tronchi, mezzi tronchi, fogliame e pattume di contorno. Ovvio. Così come ovvio che quell'enorme "zattera" galleggiante si sia fermata in gran parte nel primo bacino, sorta di "cul de sac" specialmente nella zona della diga foranea che (incolpevole) ferma l'avanzata del legno ma al contempo ne favorisce un eccezionale accumulo dalla zona che va dall'hangar (dove i mezzi da terra per la pulizia hanno comunque lenito il problema) fino a Sant'Agostino, verso cui il materiale scivola per inerzia e correnti.

lago-sporco-16mag15-3Nulla di strano, in fondo: cose avvenute milioni di volte. Solo che in altri casi i detriti venivano rimossi. Questa volta no.

Quello appena iniziato sarà uno splendido weekend di maggio con un lago imprensentabile per le decine di migliaia di persone che tra oggi e domani arriveranno a Como, da Binago come da Kiev o Atlantic City. Como: la città che ambisce a essere capitale italiana della cultura, monca del lungolago dal gennaio 2008. Il perché i comaschi, magari pronti ad accogliere amici da lontano per gonfiare un po' il petto, oggi e domani debbano vergognarsi per le indegne condizioni dello specchio d'acqua più celebrato del mondo è semplice: il Comune di Como ha appena fatto riparare il battello spazzino affondato a ottobre con una spesa di circa 40mila euro, ma - rimesso in acqua lunedì - un guasto fulmineo lo ha subito messo fuori gioco; la Provincia - roba nota - non ha i soldi necessari per pagare gli eventuali straordinari ai dipendenti per una pulizia domenicale del primo bacino, senza contare che già un paio di mesi fa denunciò che a causa della situazione drammatica del bilancio non avrebbe più garantito le uscite. Dall'Autorità di Bacino, ente evocato più volte sia dal Comune che dalla Provincia come il futuro soggetto a cui affidare il servizio anche per le sponde cittadine, per ora non si è udito alcunché. Tenete presente che la Provincia è a guida Pd (Maria Rita Livio), il Comune ha nell'assessore all'Ambiente, Bruno Magatti, un esponente di Paco-Sel e l'Autorità di Bacino è saldissimamente nelle mani di Forza Italia (presidente Luigi Lusardi, vicinissimo al sottosegretario regionale e coordinatore provinciale forzista, Alessandro Fermi). Insomma, la zattera di legno sotto il Duomo ha padri di ogni bandiera. lago-sporco-16mag15-8Ognuno di questi avrà le sue ragioni: chi ha avuto sfortuna, chi non ha i soldi, chi non ha un ruolo definito. Ma ecco, persino senza voler negare i sinceri sforzi che sindaci, assessori, presidenti e consiglieri certamente mettono in campo ogni giorno per il bene comune, anche costoro oggi devono concedere qualcosa. Devono concedere al cittadino di non capire. Devono permettere, tollerare, accettare che il cittadino non capisca perché enormi apparati burocratici, amministrativi, politici, locali, regionali, statali, internazionali - nel 2015 - non riescono a garantire a Como un lago pulito in un weekend di maggio. In un weekend di Expo. In un weekend qualsiasi della primavera lariana celebrata ad ogni angolo del globo. E' una richiesta esplicita: accettate - cari amministratori, pur calati nelle vostre inoppugnabili ragioni di palazzo - che nessuno, nelle prossime ore, vi capisca. E' giusto così, è naturale così, è legittimo così. Non si può chiedere al cittadino di capire sempre, di comprendere sempre, di analizzare sempre, di valutare tutto e sempre. Si deve concedere di mandarvi al diavolo e basta, domani, a chiunque si affaccerà sul Lario e nel selfie imperituro immortalerà uno sfondo di tronchi e rami galleggianti. Uno sfondo marrone. Profondo marrone.

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