rotate-mobile
Cronaca

Politicamp, il giorno dei civatiani. Ma il segretario Pd di Cantù sbeffeggia Pastorino

Bizzarra la vita dei civatiani senza Civati (Pippo, il leader assoluto, come noto ha lasciato il Pd due giorni fa). Oggi, per 4 ore, sono improvvisamente diventati l'ombelico del centrosinistra comasco e non soltanto, con una passerella di nomi...

Bizzarra la vita dei civatiani senza Civati (Pippo, il leader assoluto, come noto ha lasciato il Pd due giorni fa). Oggi, per 4 ore, sono improvvisamente diventati l'ombelico del centrosinistra comasco e non soltanto, con una passerella di nomi noti e meno noti, amati e meno amati, che certamente ha riempito molti taccuini al Palazzo del Borgo di Como, dove si è svolto il Politicamp. Nello stesso tempo, però, lo strappo del fondatore dell'ala sinistra del partito (o di una delle ali sinistre del Pd, non troppo apprezzate dalla trionfante maggioranza renziana) ha inevitabilmente creato attriti e ironie. Talvolta, forse, non riuscitissime. Come quella, per esempio, del segretario cittadino del Pd di Cantù, Filippo Di Gregorio. Persona colta, personalità fine, dichiaratamente tra i "guarda avanti", Di Gregorio - mentre il "civatismo" comasco prendeva i riflettori - ha conficcato una freccia nel costato sinistro dei dem. Con questa battuta pubblicata su Facebook: "Come si chiama il candidato di Civati in Liguria? Pastorello, Pastore...Resterà nella storia". Parole criptiche soltanto in apparenza, perché il riferimento è a Luca Pastorino, candidato civatiano in Liguria, in aperta contrapposizione alla candidata "ufficiale" del Pd renziano, Raffaella Paita e forse in grado di sottrarre tante preferenze alla Paita da far vincere il candidato del centrodestra alle regionali di fine mese. Da quel post è nato uno scambio durissimo, in alcuni punti persino feroce, che peraltro proprio uno degli uomini simbolo del Politcamp e del civatismo comasco, Paolo Sinigaglia, ha commentato così a Politicamp in corso: "Che pena" (affermazione, peraltro, seguita da quella di un'altra delle esponenti dei civatiani comaschi nella direzione regionale Pd, Giuliana Casartelli, che ha vergato un sibillino "ne riparliamo dopo il 31 maggio...").

politicamp-8mag15Intanto, "coltellate" a parte, al Politicamp, oltre a molti nomi illustri della scena imprenditoriale, politica, professionale italiana, si sono visti molte facce note. Tutti "Gaffuri" dem possibili - il sindaco di Albese e Lariopolodo, Alberto, e il consigliere regionale Luca -, la segretaria provinciale, Savina Marelli e il responsabile Enti Locali Angelo Orsenigo, il segretario del Pd di Como, Stefano Fanetti, la "delegazione" di Villa Saporiti (il consigliere delegato Ferruccio Cotta e la presidente Livio), i cugini (forse fratelli, a breve) di Sel, i turbolenti consiglieri comunali Pd di Palazzo Cernezzi Raffaele Grieco e Gioacchino Favara, persino la capogruppo della Lista Per Como, Roberta Marzorati.

Cosa nascerà da questo Politicamp? Impossibile dirlo. Gli intellettualismi abbondanti e tipici dell'area sommati all'inevitabile tatticismo di questi giorni post-Civati non sembrano propizi ad annunci o strattoni concreti a breve. L'oracolo, alla fine, rimane Giuliana Casartelli: "Ne riparliamo dopo il 31 maggio...". Quando la favola di un nuovo super-gruppo consiliare a Palazzo Cernezzi formato da Rovi, Grieco, Sapere (Paco-Sel), Luigino Nessi (Paco-Sel), Italo Nessi (Pd, ma apparentemente per puro caso) e chissà, magari pure Roberta Marzorati e Eva Cariboni, in ipotesi potrebbe dare vita a un soggetto politico-istituzionale poderoso. E un ultimo biennio di amministrazione Lucini diciamo così, spumeggiante.

Vedremo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Politicamp, il giorno dei civatiani. Ma il segretario Pd di Cantù sbeffeggia Pastorino

QuiComo è in caricamento