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Cronaca

Poco tipico: nella casetta trofie al pesto, pasta alla carbonara e decine di superalcolici

"In linea con la tematica dell’esposizione universale che aprirà domani a Milano, “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, Consorzio Como Turistica, fin dalla sua fondazione attivo nella promozione del territorio, promuoverà sulla...

"In linea con la tematica dell’esposizione universale che aprirà domani a Milano, “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, Consorzio Como Turistica, fin dalla sua fondazione attivo nella promozione del territorio, promuoverà sulla passeggiata temporanea “Amici di Como” l’iniziativa “Street food lariano”. La passeggiata a lago diventa così il luogo per eccellenza di promozione del piatto e del prodotto tipico locale, creando un'occasione unica per la nostra città". Questo era l'incipit del comunicato ufficiale diffuso dal Consorzio Como Turistica il 30 aprile scorso, nell'annunciare - poche ore prima che invece il Comune revocasse la concessione - l'apertura della casetta sul lungolago e l'offerta gastronomica relativa. Nel corso del comunicato stampa si parlava di "6 mesi dedicati proprio allo street food, con una connotazione tutta lariana" con "le materie prime e gli ingredienti necessari a realizzare i diversi piatti (che) saranno acquistati direttamente sul territorio, per mantenere genuinità e freschezza". E ancora: "In questo modo, oltre a valorizzare i tanti prodotti tipici, questo appuntamento diventerà l’occasione per offrire ulteriore lavoro alle tante aziende agricole comasche che operano nel settore (...) Grazie a questa iniziativa, unica nel suo genere per la città, e realizzata proprio in occasione di Expo 2015, si darà a residenti e turisti l’opportunità di gustare i sapori tipici della nostra zona per riscoprire la tradizione gastronomica del lago di Como, offrendo altresì un punto di aggregazione dedicato alle famiglie, ai bambini, in una location di assoluta eccezione".

Ebbene, stamane, nel corso delle prime operazioni di rimozione della casetta, una delle attività preliminari è stata l'apertura di porte e finestre e il trasporto all'esterno per la catalogazione di tutti i beni custoditi nella struttura dalla fine dello scorso aprile. Ed è inutile negare che la sorpresa di tutti i presenti che hanno assistito al controllo dei cibi e delle bevande - almeno quelle visibili anche da fuori la struttura - è stata notevole nel constatare che all'interno erano stoccate alcune bibite ma soprattutto decine di bottiglie di superacolici, dal Rum agli amari, dal whisky al Gin, dalla vodka alla Tequila. Due scaffali pieni. Accanto a uno di questi, la seconda scoperta: dando per buono che, con l'avvio effettivo dell'attività di ristorazione, sul lungolago sarebbero stati serviti anche missoltini, polenta e Zincarlin mai giunti sul posto per le note vicissitudini, di certo oggi passavano di mano quasi soltanto confezioni di tagliatelle al ragù, pasta alla carbonara, trofie al pesto assieme anche a qualche busta di risotto al pesce persico. Tutti alimenti ovviamente da frigo e con tempi medi di conservazione (nessuno scandalo invece per le date di scadenza già trascorse: ovviamente i prodotti erano pronti per una consumazione molto precedente rispetto a oggi).

A conti fatti, comunque, resta la sensazione che rispetto al promesso e mai visto "street food" lariano doc, l'offerta al pubblico fosse (anche comprensibilmente, per carità) rivolta con grande cura al turista di passaggio tramite alcuni italianissimi piatti già pronti e solo da scaldare.

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