Suolo pubblico: locale multato una sera paga la somma di un mese. Frisoni: "E' la legge"

Giorni agitati nei rapporti tra alcuni esercenti di locali pubblici del centro, Confcommercio e il Comune di Como. A innescare le tensioni, i controlli soprattutto serali tra bar, ristoranti e pub con i tavoli all'aperto per le verifiche dei vigili sull'effettivo rispetto delle concessioni di suolo pubblico. Il tema non è nuovo, visto che già la scorsa primavera si propose con una certa forza più per le critiche degli avventori che non per le proteste dei titolari. Ma ora, qualche caso specifico ha ridato fuoco alle polveri come conferma lo stesso assessore al Commercio, Paolo Frisoni.

"Ancora pochi giorni fa abbiamo ricevuto una "letteraccia" di un esercente del centro perché multato per un'irregolarità nell'occupazione del suolo pubblico - afferma Frisoni - In particolare, viene contestato il fatto che la multa per la singola irregolarità comporta il pagamento di una somma pari a 30 giorni di irregolarità. Ma non c'è alcun mistero: questo meccanismo è contemplato nel nostro nuovo regolamento sul suolo pubblico e fa comunque riferimento a una normativa nazionale". Insomma, gli esercenti sono avvisati: uno o più tavolini fuori dallo spazio assegnato formalmente dal Comune, se riscontrato nel corso dei contro, comporta la moltiplicazione della multa per 30.

Altro tema caldo, quello delle verifiche della polizia locale spesso negli orari di punta dei locali specialmente di sera. "Si era già discusso di questo aspetto ma ribadisco quanto affermato più volte - afferma l'assessore - I controlli vanno fatti quando l'attività è aperta, soprattutto in relazione all'occupazione di suolo pubblico. Che senso avrebbe passare a locali chiusi?".