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Cronaca Grandola ed Uniti

Gravedona, la lettera del sindaco ai cittadini: "Il circo mediatico ci dipinge come persone omertose"

Il riferimento implicito all'evaso Massimo Riella che da un mese latita nei boschi vicino alla cittadina e alle presunte persone che, secondo quanto trapelato dalla stampa, lo aiuterebbero

Dopo l'evasione di Massimo Riella Gravedona e altri paesi limitrofi sono entrati nell'occhio del ciclone dei media. L'uomo, latitante da oltre un mese nei boschi circostanti  la zona, si dice sia stato aiutato da alcuni abitanti del luogo e spesso si lascia intendere che in molti sappiano dove si trovi ma non parlino. A questo si riferirebbe implicitamente la lettera del sindaco Cesare Soldarelli che approfitta dell'occasione degli auguri di Pasqua, per mettere alcuni puntini sulle i. Non ci sta in sindaco di Gravedona alla semplificazione mediatica che dipingerebbe la gente del posto come "fredda, chiusa e omertosa" e ci tiene a ricordare la generosità dei suoi cittadini. Ecco il testo completo della lettera de sindaco che potete anche trovare sulla pagina del Comune a questo link

"Carissimi concittadini, 

in occasione della Santa Pasqua voglio far giungere a tutti voi e alle vostre famiglie un pensiero e un augurio.

Mentre immaginavamo di vivere questa primavera come una fase di superamento della terribile esperienza della pandemia, con un lento ma continuo ritorno a una normalità quasi dimenticata, ci vediamo purtroppo costretti a confrontarci quotidianamente con delle immagini di una guerra terribile.

Ciò che colpisce sono gli sguardi di anziani e bambini travolti, loro malgrado, da una violenza inaspettata e crudele. Penso che nessuno di noi possa restare indifferente a quegli sguardi e che a noi tutti è richiesto l’impegno per ricercare e costruire percorsi di pace sia nelle relazioni interpersonali, all’interno delle proprie comunità, sia ai livelli più alti dei rapporti tra popoli e nazioni.

So, e di ciò sono veramente orgoglioso, che molti gravedonesi si stanno adoperando attivamente nell’accoglienza dei profughi di guerra, nell’organizzare spedizioni di beni di prima necessità, nel supportare, anche economicamente, enti e organizzazioni caritative e di volontariato internazionale. Voglio qui ringraziarli tutti per ciò che stanno facendo senza clamore e sottraendosi, fortunatamente, ai riflettori di un “circo” mediatico che ci vuole dipingere come persone chiuse, fredde o, peggio, omertose.

La Pasqua è la festa della vita che risorge, della speranza che diventa certezza: a tutti voi concittadini, agli ospiti italiani e stranieri che in questi giorni ricominciamo a frequentare il nostro meraglioso lago, alle persone che qui stanno trovando rifugio sicuro e tranquillo, vadano gli auguri miei e di tutta l’amministrazione comunale per una Santa Pasqua serena e portatrice di vera pace. 

Il Sindaco Cesare Soldarelli"

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