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Cronaca

Giovanni Vanossi: finalmente una voce sul turismo senza miele

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un contributo sulla situazione del turismo a Como e sul territorio da parte di Giovanni Vanossi, sindaco di Merone e consigliere provinciale con delega a Cultura, Marketing del territorio e Patrimonio...

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un contributo sulla situazione del turismo a Como e sul territorio da parte di Giovanni Vanossi, sindaco di Merone e consigliere provinciale con delega a Cultura, Marketing del territorio e Patrimonio (l'equivalente teorico degli assessori di un tempo a Villa Saporiti). Nella lettera non vi è nulla di particolarmente esplosivo ma - a parte il piacere giornalistico di ospitare contributi su temi importanti da parte degli amministratori - vi appare una serie di concetti espressi delicatamente ma non secondari. Il più forte è senza dubbio la (garbata) denuncia di un costante "Comocentrismo" generale (anche da parte dei media, naturalmente) quando si parla di turismo, tanto che Vanossi - pur tra virgolette ma comunque andando oltre il dogma del "turismo perfetto" sul Lario tanto in voga ultimamente - parla di "aree dimenticate" riferendosi a quelle zone non ancora da copertina (la Brianza comasca?) ma ritenute centrali per uno sviluppo davvero globale della provincia turistica, magari anche finalmente destagionalizzata (non è l'unico a pensarla: Andrea Camesasca è da tempo analista del fenomeno in termini simili).

Insomma, pur con un tocco lieve di tastiera, Vanossi abbozza diversi spunti di interesse, tutt'altro che ben delineati o circostanziati, ma con il tema del turismo finalmente tolto dal barattolo di miele in cui troppi, ultimamente, stanno inzuppando la parola e andando un po' fuori dal coro del "tutto va bene Madama la Marchesa". Tra le cose minori, da notare la sottolineatura sul fatto che "Provincia e Camera di Commercio da soli non fanno turismo" e un accenno ai dubbi, evidenziati anche qui, sul ruolo dei vari info point e Iat attivi particolarmente nel capoluogo. Per i quali, peraltro, Vanossi indica qualche possibile aggiustamento verso una migliore sintonia.

Ricordando la mail per eventuali altri contributi da inviare (redazione@comozero.it), di seguito trovate l'intervento integrale di Giovanni Vanossi.

turisti-turismo-1Il 2015 è un anno favorevole per il turismo del LAGO DI COMO (nel senso letterale del termine), la costante promozione, il buon lavoro degli operatori del settore ed il meteo particolarmente clemente hanno reso possibile i risultati da record che leggiamo sui quotidiani. Però se estendiamo l’analisi a tutto il territorio provinciale notiamo “due velocità” differenti: se sulle sponde del lago si festeggia un’occupazione quasi totale delle strutture ricettive, nella grande cintura comasca, dove c’è la volontà e la potenzialità di sviluppare il settore turistico, c’è forte preoccupazione per il futuro. Alcune attività ricettive hanno chiuso o si sono convertite, altri operatori arrancano e difficilmente trovano nuovi stimoli per migliorare.

Da questa situazione ben si comprende l’assenza di nuove strategie turistiche ed una costante tendenza a navigare “nei porti sicuri”, limitandosi a confermare l’attenzione intorno al lago, dimenticandosi di un bellissimo territorio circostante che si chiama provincia di Como e che è un’altra bella declinazione del LAGO DI COMO (nel senso turistico del termine). Per di più, sono proprio queste ultime aree “dimenticate” a voler crescere: cooperazione tra comuni, riunioni pubbliche sul tema, partecipazione a bandi. Ma la politica per troppo tempo è stata assente, dimostrando di curarsi del presente, senza prevedere strategie future a lungo termine.

Solo le pubblicazioni recenti della Provincia e della Camera di Commercio quali “Lago di sapori”, il “cineturismo” e “L’ecoturismo” vanno in questa direzione, ma occorre potenziare ed estendere queste iniziative.

Per molto tempo, e ancor oggi ci troviamo in questa situazione, è mancata una governance del turismo e questo ha lasciato spazio al particolarismo, alla frammentazione e al “pressapochismo”. E’ ora di fare buona amministrazione, di lanciare nuove idee e di andare oltre all’evento serale di intrattenimento….

consiglio-provinciale-151) la Provincia, fino a prova contraria, ha ancora la delega al turismo ed è giusto che la Regione e lo Stato Centrale ne riconoscano la legittimità (anche in termini economici), perché località turistiche così importanti quali il Lago di Como meritano una gestione territoriale e non regionale.

2) la strategia turistica per il futuro deve saper consolidare il trend perfetto del lago, mantenendo alto questo livello, ma deve investire sulla cintura che definirei il "GREEN DEL LAGO DI COMO", dove è possibile effettuare un turismo ecosostenibile (green), immersi nel verde e nelle attività sportive all’aperto. A tal fine la Provincia sta portando avanti un progetto di valorizzazione territoriale-turistica delle aree green che non sarà in concorrenza al lago ma strettamente sinergico.

3) occorre maggior coordinamento istituzionale in grado di raccogliere l’intera offerta turistica provinciale, distinguendo tra turismo e azioni di prossimità comunali, anche attraverso un unico canale web e social.

4) dobbiamo essere in grado di fare eventi turistici per allargare la stagionalità (in primavera e tardo autunno), attualmente i grandi eventi proposti, seppur ben fatti, poco giustificano un viaggio nella Provincia di Como. E i due grandi temi da sviluppare sono l’architettura e l’eleganza. Creiamo dei festival internazionali!

infopoint-cavour-5ago15-15) la promozione deve essere univoca anche attraverso gli IAT. La provincia ritiene strategico il locale di piazza Cavour (cuore del turismo lariano) ed è per questo che ha rinnovato la locazione. In primis perché questo IAT è una bellissima vetrina in città del lago di como e dell’intera provincia comasca. Vero è però che non deve fare concorrenza con lo IAT del Broletto, ma deve essere in grado di soddisfare, in sinergia, le vere esigenze turistiche del territorio in un bell’esempio di dialogo tra pubblico e privato.

La mia idea è di creare un bando per il primo coworking turistico, in grado di coordinare gli operatori privati e dare risposte immediate a turisti o operatori del settore. Lo spazio potrà essere articolato nelle tre macroaree necessarie: a) prodotti locali di tutta la provincia; b) agenzia di incoming, prenotazioni e escursioni turistiche per tutta la provincia; c) agenzia di comunicazione turistica per enti e per operatori privati turistici. Nel turismo il pubblico crea le condizioni e le strategie, ma non può prescindere dagli operatori privati! I comuni, la Provincia e la Camera di Commercio da soli non fanno turismo!

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