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Cronaca

Fanetti: "Gaffuri nel Pd ma senza condizioni. Gagliardi nome non unitario. Lucini bis? Decide lui"

Ha partecipato, ha ascoltato, in taluni frangenti si potrebbe quasi dire che ha subìto la Lariopolda. Poi ha riflettuto sulle parole del renziano (ma ancora non tesserato Pd) Alberto Gaffuri, sindaco di Albese con Cassano e padre dell'evento di...

Ha partecipato, ha ascoltato, in taluni frangenti si potrebbe quasi dire che ha subìto la Lariopolda. Poi ha riflettuto sulle parole del renziano (ma ancora non tesserato Pd) Alberto Gaffuri, sindaco di Albese con Cassano e padre dell'evento di Lariofiere. Infine, dopo aver analizzato le condizioni poste sul tappeto dal primo cittadino albesino (le trovate tutte qui) per far entrare il "mondo Lariopoldo" nel Pd, il segretario dem di Como città (e possibile candidato alla segreteria provinciale, come vedremo), Stefano Fanetti, ha accettato di rispondere sul tema caldo (e non soltanto). Non sono mancate le sorprese.

tavoli-lariopoldaSi parte dalla Lariopolda come evento in sé. "Secondo me la Lariopolda è stata e rimane un evento utile per confrontarsi su temi importanti e con personalità di spessore, cosa che però, pur con tutti i limiti che si vuole, facciamo anche nel Pd. Come Pd, comunque, saremmo felicissimi di accogliere le persone e le idee che hanno creato l'evento. Però, rispetto alla posizione espressa pubblicamente da Alberto Gaffuri e alla sua richiesta al nostro partito di cambiare prima di potervi entrare, il discorso è più complesso".

gaffuri-lariopoldaFanetti, a questo punto, smette di sfoltire i rami fronzosi e va diritto alla corteccia. "Io credo che quando tu (Alberto Gaffuri, ndr) denunci limiti e insufficienze del Pd, che pure sicuramente ci sono come in tutti i partiti, e nello stesso tempo dichiari di poter dare un contributo per cambiare questo stato di cose, allora se tu che devi entrare nel Pd e farne parte per migliorarlo. Non può essere il partito che deve cambiare per permettere il tuo ingresso. Insomma, credo che il ragionamento di Gaffuri sia da ribaltare". Cosa non da poco, trattandosi delle condizioni di base per quel matrimonio politico tra "Lariopoldi" e dem che tanto è sostenuto dalla parlamentare lariana Chiara Braga ma che fa così fatica a diventare realtà. "Il Pd è sempre disposto ad accogliere nuove persone, nuove idee e nuovi contributi - aggiunge Fanetti - ma il partito non può pregare le persone per entrare o rimanere. E' una questione anche di rispetto verso le tantissime persone che ogni giorno, magari proprio confrontandosi con i limiti e i problemi quotidiani, lavorano con fatica e impegno per migliorare il Pd dall'interno. Il partito è migliorabile, anche molto se vogliamo. Ma non si può restare alla finestra per mesi e mesi denunciando i difetti e dettando condizioni senza poi mettersi in gioco direttamente. Mi sembra troppo semplicistico chiedere un Pd perfetto prima di prenderne la tessera". La forma è molto elegante, ma è difficile credere che sfugga a qualcuno il peso politico delle affermazioni pronunciate dal segretario dem di Como.

gagliardi-lariopoldaRiposte nel cassetto le diplomazie, Fanetti affronta piuttosto di petto anche un altro dato emerso molto nitidamente alla Lariopolda di sabato: la candidatura pressoché ufficiale dell'attuale vicesegretario provinciale del Pd, Riccardo Gagliardi, a sostituire Savina Marelli, che lascerà probabilmente subito dopo l'estate come prevedevano gli accordi quando divenne anche assessore a Como. "In questo caso lo statuto del Pd è chiaro - dice Fanetti - Se non si trova una soluzione che abbia la maggioranza, unitaria o meno, nell'ambito dell'assemblea provinciale, si va a un congresso aperto alle candidature di chi si sente di poter guidare il partito. Io preferisco certamente questa seconda opzione per due motivi. La prima è che, pur tenendo presente che anche in assemblea si possono confrontare più candidature a patto che una ottenga poi la maggioranza, non vorrei che alla fine pur di arrivare a una mediazione quasi obbligata e a un'indicazione unitaria, nascesse una segreteria debole frutto di accordi al ribasso pur evitare confronti magari più aspri. La somma di più debolezze non produce mai organismi politici forti. In secondo luogo, non vedo alcuna figura in questo momento, nemmeno quella di Gagliardi, che abbia un consenso tale da potersi proporre come soluzione unitaria forte e sostenuta da una vasta maggioranza. Credo che nessuno dei nomi circolati finora goda di appoggi così trasversali da poter emergere come indicazione netta nell'assemblea. Per quanto riguarda me, io sarò ancora segretario cittadino di Como per un po' e nel 2017 dovrò affrontare la sfida del voto in città. Dunque non avanzo alcuna candidatura per la segreteria provinciale, anche se non posso escludere nulla in partenza".

lucini-fascia-tricolore-2Inevitabile, dunque, un accenno conclusivo al futuro del sindaco di Como, Mario Lucini, per l'eventuale ricandidatura o meno. "Dipende tutto da lui - afferma Fanetti - Sarà lui a decidere se ricandidarsi o meno. Se optasse per la ricandidatura, il Pd sarà con lui su questo non c'è alcun dubbio. Ma la scelta spetta a lui. Io posso solo aspicare che l'indicazione arrivi nel minor tempo possibile per poter preparare per tempo la squadra migliore per governare la città e porre le basi per un secondo mandato a Palazzo Cernezzi ancora più efficace".

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