"Condizioni indegne": un professore dona il restauro del busto di Achille Grandi
Questa è una storia minore, d'amore. Lo è anche se parla di Grande Storia. Quella in bianco e nero, dai passi sempre troppo veloci nei filmati, che - tra cannoni, enormi fabbriche e megafoni alla bocca in piazze operaie - è poi stinta, per...
Questa è una storia minore, d'amore. Lo è anche se parla di Grande Storia. Quella in bianco e nero, dai passi sempre troppo veloci nei filmati, che - tra cannoni, enormi fabbriche e megafoni alla bocca in piazze operaie - è poi stinta, per paradosso, nei colori social di oggi.
Questa è la storia di una donazione - parola in voga - minuta e silenziosa. Pochi quattrini, una devozione sincera, la riconoscenza per il rullo compressore delle epoche e dei suoi giganti.
Questa è la storia del professore, storico e saggista Giorgio Cavalleri. Comasco doc, autorità ad honorem sui fatti di Dongo, nato ad Albate. Che è Como, ma nel marzo del '40 era Albate.
Questa è la storia di un uomo della città che - recitano le carte ufficiali - "dona al Comune l'intervento di restauro del monumento dedicato al comasco Achille Grandi presente nel parco della Villa Olmo, attualmente versante in uno stato di elevato degrado e non degno della memoria di uno degli uomini che ha contribuito a porre le basi dell'odierna Repubblica Italia". Achille Grandi: nato a Como il 24 agosto 1883, sindacalista cattolico, fondatore e primo presidente delle Acli e tra i creatori del Partito Popolare, deputato, antifascista incorruttibile. Un titano, tanto grande quanto dimenticato in città.
