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Cronaca

Butti-Molteni: "Villa Olmo e orto botanico, piano economico insostenibile. Ecco tutti i numeri"

Un anno e mezzo dopo, la "strana coppia" - per la verità ormai più coppia (politica) di fatto - formata da Marco Butti e da Mario Molteni si riforma su un tema che già li aveva visti battagliare insieme in consiglio comunale nell'autunno 2014...

Un anno e mezzo dopo, la "strana coppia" - per la verità ormai più coppia (politica) di fatto - formata da Marco Butti e da Mario Molteni si riforma su un tema che già li aveva visti battagliare insieme in consiglio comunale nell'autunno 2014, prima che l'esponente della Lista per Como lasciasse il posto alla collega Roberta Marzorati. Il tema e anche teatro fisico della conferenza stampa di stamattina è Villa Olmo. Nello specifico, il piano economico-finanziario e di gestione del compendio in fase di riqualificazione dal Comune grazie ai 5 milioni di euro garantiti dalla Fondazione Cariplo (oltre a 1,7 milioni di fondi propri). Soltanto quindici giorni fa, l'assessore Daniela Gerosa garantì che entro l'inaugurazione del nuovo orto botanico, dunque entro la primavera del 2017, il Comune presenterà un business plan riveduto e corretto rispetto all'unico documento ufficiale esistente oggi e allegato al progetto inviato alla Fondazione Cariplo per ottenere il finanziamento. Numeri e proiezioni economiche fortemente criticate da Butti e Molteni già un anno e mezzo fa e tuttora al centro di dubbi e forti perplessità.

Mario Molteni ha ribadito i fortissimi dubbi sui numeri contenuti "nell'unico documento ufficiale esistente a oggi, il resto sono ipotesi e chiacchiere".

"Dai soli incassi per le mostre - sottolinea Molteni carte alla mano - la giunta Lucini prevede 600mila euro all'anno, con 55mila persone attese a Villa Olmo. Numeri che non stanno né in cielo né in terra, visto che le tre mostre organizzate dall'assessore Luigi Cavadini in questi anni hanno totalizzato 57mila visitatori complessivamente. Figurano poi altri dati clamorosi per il futuro: 130mila euro di incassi annui dal bookshop, 40mila dalle visite guidate e 300mila euro da sponsor. Ma non basta: per i soli accessi alla villa senza mostra in corso, sarebbero attese 10mila persone per un ticket di 5 euro l'una; altri 20mila euro sarebbero legati alla card integrata per addirittura 200mila euro di incasso, mentre l'orto botanico e il centro di documentazione sulle ville lariane dovrebbero totalizzare 12mila visite all'anno e 60mila euro di introito. Addirittura, per coprire le spese è stato inserito l'incasso del parcheggio antistante Villa Olmo per 60mila euro. "Sono inoltre previste anche un figura responsabile per le esposizioni che costerà 35mila euro all'anno, un direttore per l'orto botanico che costerà 90mila euro all'anno, un responsabile scientifico per 35mila euro, un coordinatore degli operatori dell'orto botanico per 30mila e 90mila per i giardinieri. Insomma - ha concluso Molteni - a fronte di un investimento complessivo di 5 milioni della Fondazione Cariplo e 1,7 milioni di fondi comunali, dunque dei cittadini comaschi, a oggi siamo davanti a un piano finanziario che non offre alcuna garanzia di sostenibilità, con il rischio che l'operazione di riqualificazione, pur apprezzabile in sé, si riveli una pesante eredità economica sulle spalle dei cittadini". "Già a novembre del 2014 - ha aggiunto Marco Butti, consigliere comunale di Fratelli d'Italia - contestammo il piano finanziario messo nero su bianco dal Comune per coprire tutte le future spese per la gestione e la manutenzione di Villa Olmo, dell'orto botanico, del centro di documentazione sulle ville e del parco. La sostenibilità economica del comparto, quando sarà inaugurato nella nuova veste, ci è sembra sembrata basata su numeri relativi a incassi e presenze troppo alti e per alcune voci specifiche del tutto fuori dalla realtà". "L'assessore Gerosa - ha proseguito Butti - con i soliti toni quasi sbeffeggianti, ci invitò a stare al passo e a dare i nostri contributi. Ebbene, lo abbiamo fatto ripetutamente con emendamenti e interrogazioni, ma l'unica risposta è stata che il piano economico finanziario definitivo ci sarebbe stato presentato entro la prima metà del 2016. Bene, se non fosse che pochi giorni fa sempre l'assessore ha invece affermato che il documento sarà pronto sicuramente entro l'inaugurazione prevista per la primavera 2017. Sarebbe assurdo, quando mancheranno poche settimane alle elezioni, che il consiglio comunale si trovasse a gestire di fretta, sotto pressione e quasi preso per sfinimento un tema così delicato. Vogliamo avere prima il piano finanziario, per poterlo discutere serenamente e per poter dare il nostro contributo, anche perché il business plan conosciuto finora non è in alcun modo sostenibile".

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