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Cronaca

Bagni pubblici a pagamento, l'assessore: "Non si può, il gestore rimuova quel cartello"

Bagni pubblici gestiti da privati. A pagamento. Il cartello esposto fuori dalle toilette vicine al minigolf dei giardini a lago di Como non sembra lasciare spazio a dubbi: per usufruire dei servizi igienici bisogna pagare 50 centesimi a...

Bagni pubblici gestiti da privati. A pagamento. Il cartello esposto fuori dalle toilette vicine al minigolf dei giardini a lago di Como non sembra lasciare spazio a dubbi: per usufruire dei servizi igienici bisogna pagare 50 centesimi a persona. Il titolare del locale che gestisce i bagni ha spiegato che "siamo autorizzati a chiedere un contributo a chi utilizza i servizi, del resto siamo noi ad occuparci dell'apertura, chiusura e rifornimento delle toilette". Tutto assolutamente vero e corretto. Non fosse che quel cartello potrebbe trarre in inganno qualcuno. Infatti, benché la cassetta per infilare le monete e l'assenza di personale che riscuota il denaro siano in linea con il concetto di libera donazione che chiunque può scegliere di corrispondere o meno, la scritta sul cartello potrebbe fare intendere che il costo dell'utilizzo del bagno è fisso di 50 centesimi di euro a persona.

L'assessore all'Economato, Marcello Iantorno, dopo avere verificato con i funzionari dei suoi uffici gli accordi tra Comune e gestore del locale pubblico, ha commentato: "Nella concessione, peraltro scaduta e il posto dovrà essere oggetto di nuova concessione previa gara, è prevista la facoltà, ripeto la facoltà per il gestore di accettare per l'uso del bagno un libero contributo fino a un massimo di cinquanta centesimi. Il che vuol dire che l'uso è gratuito e solo chi vuole può lasciare quel regaluccio. Se il gestore ha apposto un cartello col quale lascia intendere che l'uso è a pagamento ha sbagliato e lo deve subito rimuovere. Domani mattina sarà diffidato a fare immediatamente così".

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