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Cronaca

Alberto Gaffuri e la carica dei sindaci: maxi-mobilitazione contro il pedaggio in Tangenziale

Rischia - se le pochissime indiscrezioni che abbiamo raccolto si verificassero - di essere una delle più imponenti mobilitazioni del territorio comasco degli ultimi anni. Con un obiettivo unico: evitare che si paghi un pedaggio per percorrere i...

Rischia - se le pochissime indiscrezioni che abbiamo raccolto si verificassero - di essere una delle più imponenti mobilitazioni del territorio comasco degli ultimi anni. Con un obiettivo unico: evitare che si paghi un pedaggio per percorrere i circa 2,4 km della Tangenziale inaugurati il 23 maggio scorso tra Villa Guardia e lo svincolo di Acquanegra nel capoluogo, oltre alla viabilità secondaria connessa. Pronto a scendere in campo pare sia un vasto gruppo di sindaci e amministratori locali, chiamati all'azione comune da un Comitato il cui primo promotore risulterebbe essere il primo cittadino di Albese con Cassano, nonché Lariopoldo doc, Alberto Gaffuri.

alberto-gaffuri-pd-provincialiDa sempre in prima linea per chiedere il completamento della nuova autostrada anche con il secondo lotto (che doveva sbucare proprio ad Albese) e, come già detto, per evitare che venga introdotto un pedaggio potenzialmente in grado di "stroncare" l'utilità del nuovo collegamento autostradale, Alberto Gaffuri avrebbe lavorato nell'ombra sin dall'inizio della scorsa estate radunando attorno a sé alcuni fedelissimi del "popolo Lariopoldo", dal vicensindaco di Bulgarograsso Fabio Chindamo, al vice della stessa Albese Carlo Ballabio, passando per il consigliere comunale dem di Como Gioacchino Favara, ma anche allargando ben oltre la Lariopolda la "chiamata alle armi". Prova ne sia che lo stesso sindaco del capoluogo, Mario Lucini, la vice Silvia Magni e - secondo le informazioni disponibili - un vasto numero di altri amministratori e altre personalità collaterali al mondo politico ma ben note (ad esempio l'ex segretario provinciale della Uil, Giuseppe Doria) avrebbe dato immediatamente la disponibilità a collaborare ed esporsi in prima persona per sostenere l'iniziativa "No pedaggio". Decine, stando alle indiscrezioni, le personalità riunite.

Un primo atto formale - che poi coincide con il dettaglio che ha portato "involontariamente" a galla la notizia - dovrebbe aversi il prossimo 15 settembre a Palazzo Cernezzi, altra testimonianza di come il capoluogo abbia sposato in toto l'idea del sindaco di Albese con Cassano e dei suoi più stretti collaboratori su questa partita. Stamane, infatti, risultava una prenotazione per quel giorno della Sala Stemmi del Municipio per il "comitato No Pedaggio". Da qui, ecco spuntare le prime altre informazioni appena accennate (riscontrate, sebbene ancora ufficiose).

Nelle prossime ore è pressoché certo che si avranno ulteriori dettagli di quella che potrebbe tramutarsi in una sorta di protesta di massa degli amministratori comaschi con Società Pedemontana e Regione Lombardia nel mirino. Riuscirà l'ariete di sindaci, vicesindaci, assessori e consiglieri lariani a stroncare il pedaggio da 60 centesimi per la Tangenziale di Como prima del prossimo 31 ottobre, data della sua teorica introduzione definitiva?

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