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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

25 Aprile, Lucini omaggia i partigiani e ricorda la sala torture alla Casa del Fascio

Notevole partecipazione di pubblico, questa mattina, per la celebrazione del 70esimo anniversario della Liberazione. Due i momenti salienti della cerimonia (qui l'ampia fotogallery di Qtime): l'inaugurazione di una targa posta accanto al Monumento...

targa-schiavi-hitlerNotevole partecipazione di pubblico, questa mattina, per la celebrazione del 70esimo anniversario della Liberazione. Due i momenti salienti della cerimonia (qui l'ampia fotogallery di Qtime): l'inaugurazione di una targa posta accanto al Monumento alla Resistenza europea in memoria degli schiavi di Hitler e poi i discorsi pronunciati dal palco allestito per l'occasione. Presenti - tra amministratori, associazioni e istituzioni - anche le due ex staffetta partigiane, Rosalinda Zariati e Ines Figini. I discorsi ufficiali sono stati pronunciati dal sindaco, Mario Lucini, da Giovanni Bianchi per l’Associazione nazionale partigiani italiani, da Mario Tonghini per la federazione italiana associazioni partigiane, da Valter Merazzi per gli Schiavi di Hitler. La cerimonia si è conclusa con la testimonianza di Carlo Della Torre, deportato. Le celebrazioni al Monumento alla Resistenza erano state precedente precedute dalla messe delle 9 al Cimitero Monumentale e dalla deposizione delle corone al Monumentale e al Sacrario Militare.

25-aprile-pubblico-2015Il sindaco - qui trovate il discorso integrale - si è molto soffermato nel ricordo dei partigiani caduti per la Liberazione, "da Ugo Ricci che nell’ottobre 1944 con i sui uomini, (tra questi Alfonso Lissi) cadde nel tentativo di catturare come ostaggio uno dei più diretti collaboratori di Mussolini, quel Buffarini Guidi che aveva residenza a Lenno" a "Giancarlo Puecher, senza dimenticare Pier Amato Perretta, Adolfo Vacchi, Enrico Caronti, Luigi Clerici (cui poi fu intitolata la celebre divisione della 52a ), Elio Zampiero, i martiri di Cima di Porlezza e tanti tanti altri". Lucini ha anche ricordato un momento particolare di quei giorni del 1945, quando "all’ultimo piano della Casa del fascio, in un luogo isolato per evitare che le grida fossero udite, era la stanza delle torture: a chi nel giorno della Liberazione fu aperta la porta di quella stanza si aprì lo spettacolo orrendo di una brandina di legno grezzo lordo di sangue".

"In questi settant’anni, c’è stato chi ha cercato di offuscare la Resistenza, negandole quel valore generale che essa ha avuto nel rappresentare le istanze popolari dell’Italia contro la dittatura fascista e il nazismo - ha concluso il primo cittadino - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto da subito indicare un segnale: quale primo atto ha visitato le fosse Ardeatine, per ricordare a tutti “quanto dolore, quanto impegno difficile e sofferto hanno permesso di ritrovare libertà e democrazia”; “La Resistenza, prima che fatto politico, fu soprattutto rivolta morale" e ancora "La Liberazione dal nazifascismo costituisce l' evento centrale della nostra storia recente". Noi siamo qui oggi per riaffermarlo con forza".

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