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Turni da 24 ore per i vigili del fuoco: così si limtano le possibilità di contagio

Per ogni intervento le squadre vengono "spezzate" in due

La pandemia di coronavirus non sta impegnando tantissimo solo il personale medico e paramedico, ma anche i vigili del fuoco che, come le forze dell'ordine e l'esercito, devono preservare il più possibile la salute dei propri uomini e donne al fine di continuare a garantire supporto nelle operazioni di soccorso e di tutela della sicurezza. Il comando dei vigili del fuoco di Como, come quelli di tutta Italia, dovrà attivare i turni di 24 ore. In poche parole ogni pompiere dovrà restare i caserma per essere disponibile 24 ore su 24 per eventuali interventi di emergenza. In questo modo vengono limitati gli spostamenti dei vigili del fuoco in ingresso e in uscita dal comando (per esempio per recarsi nelle propre abitazioni) limitando, in questo modo, anche le possibilità di contagiuo. Infatti, se un solo vigile del fuoco dovesse contrarre il coronavirus questo potrebbe avere conseguenze pesanti sulla operativtà della sede in cui lavora l'ipotetico pompiere ammalato. Il protocollo, infatti, richiederebbe un intervento di sanificazione e di controlli sui colleghi che renderebbe necessario sospendere l'attività della sede dei vigili del fuoco in cui venga registrato un caso di contagio, tanto da richiederne la quarantena con obbligo di permanenza in caserma senza la possibilità di tornare a casa.
Inoltre, ogni squadra di vigili del fuoco dovrà essere smembrata per ogni intervento in due parti: una composta da 3 pompieri e una composta da 2. Anche questa soluzione serve a limitare la contiguità tra colleghi al tempo strettamente necessario.

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