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Nuovo dpcm firmato: il calendario delle regole dal 18 gennaio al 5 marzo

La nuova stretta con la Lombardia mentre la Lombardia diventa rossa

Il nuovo Dpcm con le misure per il contenimento del contagio in tutta Italia è cosa fatta. Il premier Giuseppe Conte lo ha ha firmato con le misure per il contrasto all'emergenza Covid. La nuova stretta entrerà in vigore nelle prossime ore. Quasi tutta Italia in zona arancione e il divieto di spostarsi tra le regioni fino al 15 febbraio. La Lombardia invece entra in zona rossa.

Il prossimo decreto "vale" dal 16 gennaio, perché quello precedente scade il 15 gennaio, oggi. Vediamo cosa succede giorno per giorno, calendario alla mano,  in base ai colori (zona rossa, arancione o gialla) che verranno assegnati, per la Lombardia c'è ancora in rischio di finire in zona rossa. Il weekend ora alle porte, quello che casca a cavallo tra il decreto "di prima" e il decreto "di poi", rischierebbe di essere all'insegna della confusione. Se da domenica si pensava che mezza Italia avrebbe cambiato colore, è da sabato che entrano in vigore gran parte delle nuove restrizioni. Non pare un problema insormontabile: basta che l'aggiornamento dei colori delle regioni sia espressamente indicato da domenica 17 o lunedì 18 gennaio. Ecco quindi cosa succederà.

Oggi 15 gennaio il Ministero della Salute stabilirà, in base ai dati, i "colori" delle regioni. Le soglie di accesso RT scendono a 1 per arancione e a 1,25 per rossa. Ma si va in arancione anche semplicemente con rischio alto sulla base dei “21 criteri”. Le ordinanze del ministro della Salute arriveranno dopo la pubblicazione del nuovo report Iss, oggi venerdì 15 gennaio, e le nuove classificazioni diventerebbero operative dal 17 (per sabato 16 l'ipotesi più probabile è che resti valida l'attuale colorazione).

Che cosa cambia a partire dal 17 gennaio nelle regioni

Sabato 16 gennaio entra in vigore il nuovo decreto, del quale era ampiamente per giorni circolata la bozza: tutte le norme saranno valide fino al 5 marzo. Diverso però il discorso sul divieto di mobilità tra regioni dello Stivale (anche le gialle): lo stop al momento viene fissato solo fino al 15 febbraio. Tra un mese si farà il punto della situazione, nella speranza che non si sia assistito a una robusta ripresa dell'epidemia rispetto al quadro attuale, già problematico: resta scontato che per motivi urgenti, di salute, lavoro, necessità, ci si può muovere da una regione all'altra, portando con sé l'autocertificazione oppure compilandola insieme alle forze dell'ordine in caso di controllo durante il viaggio.

Zona rossa e arancione: cosa succede dalla prossima settimana

Lunedì 18 gennaio invece dovrebbe essere il giorno del cambio-colore. Solo sei regioni rimarranno gialle a meno di novità dell'ultim'ora, peraltro sempre possibili: Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d'Aosta. Le altre regioni rischiano tutte di finire in arancione, con la Lombardia e la Sicilia indirizzate verso la zona rossa. Da domenica 17 gennaio o lunedì 18 finirebbero in zona arancione Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Puglia, Umbria e anche il Veneto.

Da ora in avanti si rischia l'ingresso in zona arancione se la regione è a rischio alto anche se Rt è inferiore a 1. Un'ammissione nemmeno troppo sommessa del fatto che le zone gialle non abbiano avuto fino a oggi la sperata efficacia nel contenimento del virus.

Le date segnate in rosso: 15 febbraio, 5 marzo, 30 aprile... e 31 luglio

Febbraio potrebbe essere il mese in cui il divieto di spostamenti tra regioni (almeno quelle gialle, se ve ne saranno) cadrà. A metà mese, il 15, potrebbero esserci novità. Scade a metà febbeaio anche la chiusura degli impianti da sci: si potrebbe tornare a sciare dal 16 febbraio 2021. È difficile però credere che qualche impianto aprirà così in là, sempre che sia data tale possibilità.  Palestre, piscine e cinema fino al 5 marzo sono chiusi, i musei potranno aprire dal lunedì al venerdì ma solo in fascia gialla, cibo e bevande potranno essere acquistati nei bar soltanto fino alle 18. 

Il 5 marzo 2021 è un giorno spartiacque. Scadono le norme e i divieti stabiliti dal nuovo Dpcm entrato in vigore il 16 gennaio. Scade la chiusura delle palestre, piscine e cinema. Inoltre fino al 5 marzo sarà invece valida la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla, o nel comune se è in zona arancione o rossa; poi fino al 5 marzo sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi delle singole province.

Difficile guardare più in là del 30 aprile 2021 oggi come oggi. Viene prorogato lo stato di emergenza dal 31 gennaio all'ultimo giorno di aprile. Lo stato d'emergenza era stato dichiarato per la prima volta a fine gennaio 2020, ed è sempre stato prorogato in conseguenza della dichiarazione di 'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale' da parte della Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il Comitato tecnico-scientifico aveva invitato il governo a prorogare lo stato d’emergenza oltre la data del 30 aprile, arrivando fino al 31 luglio. Il 31 luglio è l'ultima data entro cui è prorogabile senza un passaggio parlamentare. Grazie allo stato d’emergenza il governo può legiferare con ordinanze in deroga alle disposizioni di legge, rispettando i limiti previsti dalle norme vigenti. Per questo motivo il governo ha deciso molto spesso di ricorrere all’uso dei dpcm e delle ordinanze ministeriali, in deroga a quanto solitamente previsto in casi normali.

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