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Addio Pablito, campione Azzurro

Se ne è andato Paolo Rossi, il campione del mondo più amato d'Italia

Rossi, Tardelli e Altobelli! Urlava così anche piazza Cavour, persino il salotto buono di Como, quel magico 11 luglio del 1982.
Ma l'eroe di quell'anno mondiale sei stato tu, solo tu, Pablito. Con il tuo numero 20, ora cucito per sempre sulla maglia azzurra dell'Italia, ci hai portato in finale con la Germania battendo il Brasile e la Polonia con i tuoi memorabili tre gol. Nessuno dimenticherà quell'anno, l'anno che il Presidente Pertini si è portato a casa la coppa dei Mondiali di Calcio giocando a carte in aereo con Bearzot, Causio e Zoff. Nelle sue mani, nelle nostre, ce l'hai messa tu, Paolo Rossi. Tu, il campione dei Mondiali dell'82. Tu che questa notte te ne sei andato in silenzio. 

Paolo_Rossi_1975-3

Sei diventato grande al Lanerossi Vicenza, dopo aver passato un anno al Como nella stagione 1975-76. Avevi 20 anni, sei partite con gli azzurri e nessun gol. Ma poi non hai più smesso, una cavalcata a suon di reti sino a quelle braccia alzate al cielo a sigillare il Campionato del Mondo più bello del mondo, quello del 1982. Hai messo in ginocchio il Brasile in semifinale e aperto le danze con la Germania. Una sinfonia indimenticabile. La bellezza del pallone. 

Maledetto 2020, credi di poterci portare via tutto. Segni il tempo ma non darti troppa importanza. Della vita che ti scorre intorno non sai nulla, non sai nulla della potenza di un abbraccio mentre ti gira la testa al terzo gol di Paolo Rossi. Non lo dimentichi più quel momento di felicità. Nemmeno un interista come me quando Milito gonfia la rete del triplete. Perché nel 1982 eravamo felici tutti. Grazie, Pablito. 

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