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Turismo sul Lario: assunzioni in salita ma i disoccupati sono ancora troppi

La Cgil di Como diffonde i dati legati ad alberghi, campeggi e ristorazione

Turismo sempre più trainante per l’economia comasca. A certificarlo arrivano le cifre presentate dalla Cgil di Como. Innanzitutto gli impiegati nelle strutture alberghiere (e simili) sono balzati da quota 2.441 addetti nel 2017 ai 2.900 del 2018. In crescita anche gli occupati nelle aree di campeggio e in quelle attrezzate per camper o roulotte: il numero passa dai 134 nel 2017 ai 159 del 2018. Sale anche il numero di chi presta la propria opera in ristoranti e attività di ristorazione mobile (street food): dagli 8.971 addetti del 2017 ai 9.645 del 2018. In flessione, seppur leggera, l’andamento dei bar e di altri esercizi senza cucina con un dato in diminuzione: 4.760 l’anno scorso contro i 4.852 impiegati nel 2017.Numeri certamente positivi che però non nascondo anche una situazione per certi versi allarmante, ovvero quella che riguarda la stagionalità de settore. Trattandosi infatti di un comparto dove da novembre ad aprile solitamente non si lavora per la chiusura delle attività, sono sempre di più le persone che rimangono temporaneamente senza un’occupazione (nella maggior parte dei casi questi dipendenti vengono poi riassunti). «Tutte queste persone hanno diritto alla Naspi (la disoccupazione), ma visti i numeri e le richieste che arrivano, solitamente in massa a partire da fine ottobre, abbiamo avviato delle campagne di informazione per spingere gli interessati a farsi avanti il prima possibile» spiega Fabrizio Cavalli, componente della segreteria Filcams Cgil Como.
Per dare un’idea, sono circa 2500 l’anno le disoccupazioni legate al turismo portate a termine dalla categoria. E non mancano le vertenze: nel Comasco sono state circa 150, la metà per mancati pagamenti.

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