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Derby del Lago: ecco perché forse il Lecco non andrà in Serie B

Oggi giornata cruciale

Il derby del Lago di Como è a rischio. Solo domenica scorsa il Lecco, grazie alla vittoria 3 a 1 ai play off  contro il Foggiat, dopo 50 lunghissimi anni riguadagnava la Serie B ma ora questa cosa non sembra poi così certa. 

L'iscrizione alla Serie B del Lecco è in bilico. E lo è per responsabilità che non si possono attribuire ai blucelesti. Del resto i soldi sono stati messi. Le coperture sono state garantite. La volontà di adeguare in tempi rapidi il “Rigamonti-Ceppi” è stata messa nero su bianco dal patorn Paolo Leonardo Di Nunno dopo il positivo sopralluogo degli ispettori avvenuto martedì mattina. Eppure l’iscrizione alla prossima Serie B del Lecco è in bilico per la questione relativa all’impianto da indicare nei documenti inviati via pec. Come vi abbiamo raccontato intorno all’una di notte in “Diario 1912”, in casa bluceleste si aspettava l’ultimo “si” dalla Prefettura di Padova per mettere l'”Euganeo” nella casella e consegnare tutto entro il termine perentorio della mezzanotte fissato dalla Lega B.

In caldo il ricorso

Una risposta non arrivata prima di mercoledì mattina in via Don Pozzi e che ha obbligato la società a chiedere una deroga – temporalmente di solo qualche ora – per un legittimo impedimento relativo anche al momento in cui si sono chiusi i play off: il pallone ha smesso di rotolare nella serata di domenica – a causa dallo slittamento imposto dalla Lega Pro a maggio – e, di fatto, la società ha avuto meno di 48 ore per trovare un impianto alternativo. Una breve dilatazione dei tempi che potrebbe pure tradursi in un banalissimo vizio di forma dopo la risposta positiva da Padova. In caso contrario, si aprirebbe la porta dei ricorsi da chiudere entro il 7 luglio: un piano B che è stato chiaramente già messo in caldo a Cormano.

Un problema che a Salò – finita a Piacenza – e Catanzaro – che ha optato per Bari dopo aver valutato anche Trieste – hanno risolto in non meno di un mese e mezzo. A chi dice “dovevate pensarci prima” rispondiamo in modo semplice: Di Nunno l’aveva fatto, parlando con Galliani della possibilità di virare sulla Monza già venerdì. Ma forse lo storico dirigente biancorosso non se l’è sentita di lasciare una squadra ospite nel pacchetto da proporre a una possibile nuova proprietà, visto che la matassa in Brianza è ancora da dirimere. 

Intanto il Lecco aspetta una risposta dalla Lega B, così come il Brescia di Cellino che punta a rientrare in cadetteria dalla porta di servizio in uno dei buchi che potrebbero lasciare i blucelesti e la Reggina. I calabresi, al contrario delle Aquile, hanno seri problemi di natura economica che non sono riusciti a risolvere nel corso degli ultimi mesi. Mesi che il Lecco non ha potuto sfruttare per sistemare lo stadio o trovare una casa da affittare per qualche settimana, eppure le speculazioni si sprecano da ogni dove.

L'incontro tra Di Nunno e Gattinoni

Dell'ipotesi Padova si era saputo martedì dopo un faccia a faccia tra il patron Paolo Leonardo Di Nunno e il sindaco Mauro Gattinoni: i due, accompagnati dalle rispettive “squadre”, si sono confrontati a margine dell’incontro organizzato per rendere omaggio alla squadra bluceleste dopo l’impresa sportiva realizzata solo domenica sera. In estrema sintesi, il patron metterà i soldi per l’adeguamento – stimati in 5-600mila euro dopo l’ispezione dei delegati della Lega avvenuta martedì mattina -, mentre Palazzo Bovara farà il lavoro a livello istituzionale con Provincia e forze dell’ordine. Non è escluso il prolungamento della convenzione che regolerà i rapporti tra le due realtà fino al 2027, un passaggio che era stato fondamentale per dare il campo in erba sintetica al “Rigamonti-Ceppi”: la società bluceleste, comunque, incasserà 400mila euro a fondo perduto dalla Lega B come contributo riconosciuto a tutte le 20 componenti del campionato. Viabilità e sicurezza sono i due temi principali messi sul tavolo dall’ente.

“Penso che sia andata meglio rispetto a stamattina – ha spiegato il patron all’uscita dal Comune -. Stiamo cercando di trovare la soluzione relativa al campo non per i soldi ma per il traffico. Vediamo di fare uno sforzo, gli diamo una mano. I lavori? I soldi li prendo un po’ dalla Lega e un po’ dalle sponsorizzazioni, anche se qua sono un stanchi di mettere i soldi pur non avendolo fatto con me. Io voglio giocare qui. Stiamo cercando di parlare con le buone maniere per arrivare a un compromesso, sapete che i Comuni sono un po’ duri. L’iscrizione a rischio? No, non lo è perché gli abbiamo dato 800mila euro. Stadio? Padova mi è stato l’unico posto che me l’ha potuto concedere in breve tempo. Monza? Il signor Galliani, venerdì, m’ha detto di pensare a vincere prima di parlare. Io ho vinto, ma lui non vuole più parlare mi manda l’avvocato. Non può giocare perché quando piove il campo si bagna e non tiene due squadre. Noi giochiamo il sabato e la domenica, noi possiamo giocare un sabato e loro la domenica dopo; non si fa niente il campo, però lui ha detto no”.

Quella di oggi è una giornata cruciale perché entro questa sera a mezzanotte la squadra deve iscriversi. Un attimo dopo ho avuto una conversazione col sindaco di una possibile città ospite che ha dato la sua disponibilità ad accogliere la squadra per giocare la prossima stagione. Questo può essere sufficiente. Anche la procedura di iscrizione in Serie B si può completare, almeno formalmente. Ovvio che tutti stiamo lavorando affinché si possano trovare le soluzioni che tutti auspichiamo e che rendano possibile giocare in casa. Questo è evidentemente nell’interesse di tutti: sarei anche sciocco come sindaco, avendo una squadra in Serie B, a buttarla fuori. D’altra parte, però, non è solo lo stadio. Il tema, come sapete, sono le condizioni di sicurezza. Il responsabile dell’ordine sicurezza è il questore, quindi occorrerà dialogare innanzitutto con il responsabile dell’ordine pubblico per valutare se talune misure di sicurezza, anche alla luce di come sono andate le cose domenica, si sono svolte in maniera assolutamente ordinata e possono essere eventualmente modificate, alleggerite o riperimetrate, così da impattare un po’ meno sulle dinamiche della città. Il sabato pomeriggio, soprattutto”.

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