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Obesi in aumento: lo è un comasco su dieci

Poco più di un comasco su dieci è obeso. Per la precisione, l'obesità (secondo gli ultimi dati rilevati nel 2012) tocca il 10,6 % della popolazione lariana. Si tratta di un dato lievemente maggiore di quello rilevato nel 2007 quando si calcolò che...

Poco più di un comasco su dieci è obeso. Per la precisione, l'obesità (secondo gli ultimi dati rilevati nel 2012) tocca il 10,6 % della popolazione lariana. Si tratta di un dato lievemente maggiore di quello rilevato nel 2007 quando si calcolò che fossero obesi il 9,8%. Lo rivela uno studio realizzato dall'Asl della provincia di Como attraverso un'indagine che ha riguardato un campione di 1.061 soggetti composto da diverse tipologie di persone (per età e sesso). Lo studio, però, rivela anche dati positivi, infatti, sono aumentati i cittadini normopeso, passati dal 54,4% del 2007 agli attuali 58,2%.

Restando in argomento di obesità, questa tocca principalmente i maschi, aumentati dal 10,7% all'11,7%, mentre tra le donne sono obese il 9,5% (nel 2007 erano l'8,9%). Oggi risultano esserci 5,3% di comaschi sottopeso (aumentati del +1,9%) e 25,9% sovrappeso (cioè non ancora obesi).

I dati sono stati forniti in occasione della conferenza stampa che si è svolta nella sede Asl di via Pessina a Como con Alberto Tersalvi, direttore sanitario dell'Asl, Marco Larghi, direttore dipartimento prevenzione medica Biagio Santoro, responsabile medicina dello sport. Lo studio è stato finalizzato alla realizzazione di un progetto di informazione e sensibilizzazione all'attività fisica. D'altra parte la maggior parte della popolazione rimane sedentaria e ciò è considerato un fattore negativo per un'ottima tutela della salute. Attraverso lo studio sul campione è stato dato via al progetto che ha effettivamente dato alcuni risultati positivi: in tutti i soggetti partecipanti dopo 6 mesi di esercizio fisico e di adeguata alimentazione si è avuta una diminuzione media dell'indice di massa corporea del 7,1%. nei maschi la diminuzione è stata dell'8,1% più significativa rispetto al calo avvenuto nelle femmine pari al 4,9%.

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