Caso Rapinese-Barbagia, l'accusa di Svolta Civica: "Neanche un pensiero per la donna stuprata"

"Il caso della donna selvaggiamente picchiata e stuprata in centro città è di una gravità inaudita, e merita rispetto e serietà". Inizia così il duro comunicato stampa di Svolta Civica sul caso sollevato dalle dichiarazioni del sindaco Rapinese che in una intervista ha suggerito di portare i clandestini in Barbagia.

"Strumentalizzare l’episodio, come abbiamo visto fare dal sindaco, facendone uno slogan anti immigrazione - sostengono i consiglieri comunali Barbara Minghetti, Vittorio Nessi e Luca Vozella - è semplicemente irresponsabile: significa buttare un cerino in una boscaglia arida e secca. La legalità è un bene essenziale e irrinunciabile per ogni comunità e deve essere perseguita con tutte le forze nei limiti fissati dalla legge. Le politiche migratorie sono complesse, prova ne è il fatto che i governi sia di destra che di sinistra non sono stati in grado di trovare le giuste risposte ad un fenomeno che riguarda ognuno di noi. E comunque non può funzionare solo un metodo repressivo e di isolamento. Inclusione e accoglienza necessitano di  un processo molto lungo. E quella individuata da Rapinese, con l’insensato  riferimento alla Barbagia, si inquadra perfettamente nell’inadeguatezza del personaggio e delle sue continue sparate frutto  di poca attenzione e umanità. Ma ciò che stupisce non è questo".

Poi l'affondo finale volto a sottolineare l'insensibilità del primo cittadino del capoluogo lariano: "Nelle sue esternazioni il sindaco non ha un solo pensiero di commozione per la vittima che, in tutta questa assurda polemica, è tornata nell’oblio da cui arrivava. E fa ancor più paura la presenza di quella trentina di persone che assistendo all'aggressione, hanno voltato la testa dall' altra parte. Manca a Como un dormitorio permanente e diurno che possa accogliere e accompagnare in un percorso di inclusione, le persone in difficoltà, soprattutto per non lasciare per strada donne che  possono diventare più facilmente vittime di questi casi tremendi".