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Scelta Civica per Como: "L’amministrazione sappia distinguere tra povertà e racket"

Il gruppo consigliare interviene dopo la denuncia dei volontari che distribuiscono colazioni ai senzatetto

Sull’ordinanza emessa dal sindaco in tema di tutela della vivibilità urbana e sulla sua applicazione, che ha portato questa mattina i vigili a negare il permesso ai volontari di dare cibo ai senzatetto all'ex Chiesa di San Francesco, secondo atto della stessa Polizia Municipale in città dopo l'intervento durante il weekend che ha portato multe e sequestri, è intervenuto in tarda serata, attraverso un comunicato stampa, il gruppo consiliare Svolta Civica per Como. 

Fenomeni gravi da contrastare
"Svolta Civica - si legge - concorda sull’esigenza di contrastare i fenomeni più gravi che compromettono il decoro e la sicurezza della città. Per questo ha approvato una delibera in consiglio comunale che dava mandato al sindaco di coniugare un’azione tesa al rispetto della legalità a un’altra, altrettanto importante, in cui si è espressa nero su bianco la necessità di “promozione dell’inclusione, della solidarietà sociale mediante azioni e progetti per l’eliminazione dei fattori di marginalità, anche valorizzando la collaborazione con enti e associazioni operanti nel privato sociale, in coerenza con il Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale”.

Distinguere tra povero e delinquente
"L’aspetto patologico del fenomeno in questione - prosegue lo scritto - è costituito dal racket che controlla alcuni tra i mendicanti colpiti dalla ordinanza e, se questo va combattuto con tutte le nostre forze, è fondamentale per l’amministratore pubblica operare la distinzione tra il povero e il delinquente". 

No alla caccia al povero
"L’ordinanza sindacale emessa nelle ultime ore - conclude Scelta Civica - risulta parziale e, fatto grave, non dà seguito al mandato che l’aula consiliare ha dato al sindaco con un voto espresso all’unanimità dei presenti. Per questi motivi invitiamo il sindaco a integrare le azioni intraprese dall’amministrazione nella direzione di una seria opera di contrasto al fenomeno della povertà e a non ridurre il proprio operato a una sterile, quanto inutile, caccia al povero, inquadrando il problema non come qualcosa da “nascondere sotto al tappeto” nelle sole festività natalizie, ma come un tema centrale della realtà cittadina.

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