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Oggi Gianni Biondillo apre la strada del Noir in Festival con il romanzo "Come sugli alberi le foglie"

È in arrivo in città un primo incontro di avvicinamento alla XXVI edizione di Noir in Festival che, come noto, dopo un quarto di secolo lascia la sede storica di Courmayeur per approdare in riva al Lago di Como (dall’8 all’11 dicembre) e a...

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È in arrivo in città un primo incontro di avvicinamento alla XXVI edizione di Noir in Festival che, come noto, dopo un quarto di secolo lascia la sede storica di Courmayeur per approdare in riva al Lago di Como (dall’8 all’11 dicembre) e a Milano (12-14 dicembre).

Sabato 22 ottobre, Gianni Biondillo, già vincitore del premio Scerbanenco assegnato ogni anno dal festival, sarà infatti ospite di un incontro che si terrà nella prestigiosa sede della Canottieri Lario, in questo caso anche fortemente simbolica essendo intitolata a Giuseppe Sinigaglia, tra i coprotagonisti del nuovo romanzo dello scrittore/architetto milanese, “Come sugli alberi le foglie”, appena uscito per Guanda e dedicato a un altro grande comasco di cui quest’anno ricorre il centenario delle morte, Antonio Sant’Elia.

Come sugli alberi le foglie

All'incontro interverrà la condirettrice di Noir in festival, Marina Fabbri, che anticiperà le linee guida di questa edizione della kermesse, la più autorevole dedicata al genere noir, non solo nel cinema, ma con un’attenzione forte anche per la letteratura e il fumetto.

Tutti campi della creatività umana che trovano in Como un luogo ideale, considerando i maestri che il Lario ha prodotto e/o ispirato: dal regista Alfred Hitchcock, che qui girò il suo primo film e 90 anni fa esatti venne in luna di miele con la moglie Alma Reville inaugurando una frequentazione durata fino al 1972, al più noto fumetto di genere, Dylan Dog, a sua volta fresco di un compleanno importante (il trentesimo), la cui ideazione grafica si deve al comasco Claudio Villa. Anche gli scrittori di genere noir e poliziesco hanno trovato terreno fertile nel Comasco: dallo stesso Scerbanenco, che fa iniziare il suo romanzo più celebre “Venere privata” nella Villa Magni Rizzoli di Canzo fino, appunto, a uno dei più noti e apprezzati autori di oggi, vincitore del premio a lui intitolato, Gianni Biondillo.

Questa volta però Biondillo non presenterà un nuovo capitolo della serie dell’ispettore Ferraro, bensì un romanzo storico, dove pure i morti e le atmosfere inquietanti non mancano: quelli della Grande guerra in cui perse la vita Sant’Elia a soli 28 anni. Una vita straordinaria, narrata abbinando la scrittura brillante con un’attenzione per i dettagli storici, umani e architettonici fuori dal comune.

La presentazione vera e proprio sarà preceduta da una breve e simbolica passeggiata (meglio, un giro dell’isolato, però notevolissimo per i luoghi che si incontrano e i personaggi che evocano): ritrovo alle 17.30 al Novocomum di Giuseppe Terragni (che fa capolino nelle ultime pagine del romanzo) in via Sinigaglia, sede dell'Ordine degli architetti, da lì ci si incammina verso il Monumento ai caduti, ultimato da Terragni da un disegno di Sant’Elia per arrivare infine alla Canottieri Lario.

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