Canzoni, storie, poesie: Fabrizio Coppola presenta Heartland all'Enoteca Popolare di Cantù
Un nuovo appuntamento musicale, venerdì 19 maggio alle 21, all'Enoteca Popolare di Cantù. Sul palco del circolo Arci Terra e Libertà arriva infatti Fabrizio Coppola per presentare dal vivo il suo nuovo album Heartland. Intimo, profondo, attento alla cornice sociale in cui si muove la sua musica, Fabrizio Coppola oltre ad avere una penna profonda, con questo nuovo lavoro riporta alla luce le sue radici nel segno di una grande maturità vocale. In questi brani gli amori musicali di Coppola sono espressi in una forma canzone più intima e per la quale è stato cucito un tessuto musicale perfettamente aderente a questa veste autorale, dolente e raffinata, che riporta alla mente anche il Matt Berninger solista di Serpentin Prison.
Pubblicato da Musica Distesa, prodotto da Giuliano Dottori (fratello di quel Corrado che a Cupramontana è diventato un riferimento resistente del vino naturale), con Diego Galeri alla batteria, Heartland arriva a ben dodici anni dall’ultimo lavoro discografico di Coppola, Waterloo, e contiene dieci canzoni che vanno a comporre un lavoro denso e compatto con testi aperti e personali come mai prima. Heartland è un disco sulla perdita, sull’abbandono, sulla fine delle cose e sulla forza da ritrovare, sul senso da grattare via dall’esistenza che – accade a tutti –, può farsi un deserto rabbioso o una distesa d’acqua immobile che sembrano impossibili da superare. E allo stesso tempo è un disco sulla luce, sull’azione come generatrice di senso, sul cammino da compiere qualunque sia la direzione scelta, sulla fiducia e sulla responsabilità personale. Dal punto di vista sonoro, anche per questo nuovo capitolo discografico Coppola guarda all’America, ispirandosi ai lavori più recenti di artisti come Sharon Van Etten, War On Drugs, The National.
“Nei miei dischi precedenti mi sembra di aver esplorato in profondità il suono del rock classico americano, dall’approccio quasi garage del mio debutto, La superficie delle cose, passando per il suono largo e classico di Una vita nuova e fino alle atmosfere tese ed elettriche di Waterloo – e mi piace citare anche la parentesi super folk del progetto Junkyards. Adesso avevo voglia di mescolare un po’ le carte e riprendere anche i suoni che mi hanno accompagnato nell’adolescenza, come per esempio le batterie elettroniche e i sintetizzatori. Quando ho portato a Giuliano Dottori i provini che avevo realizzato negli anni precedenti per cercare di mettere a fuoco il suono che avevo in mente, sapevo che sarebbe stato l’uomo giusto per dare vita e realtà alle mie visioni. E così è stato.”
Il disco esce insieme a un libro che raccoglie racconti, storie, poesie (oltre ai testi delle canzoni di Heartland), tutti figli della stessa ispirazione che ha condotto alla scrittura dei brani.