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Coronavirus

In zona arancione non cambia più nulla. E Fontana chiede di rivedere il sistema dei colori

"Ha funzionato nelle prime fasi della pandemia e prima degli effetti della campagna vaccinale, ora va sicuramente rivisto", ha detto il governatore lombardo

Si dice "scongiurata" ma in realtà la zona arancione non fa più paura a nessuno. Nemmeno ai "no-vax" che tanto hanno ben altri problemi con i nuovi provvvedimenti entrati in vigore a seguito dell'ultimo decreto del governo Draghi. E allora da più parti da giorni ci si interroga sull'efficacia delle zone a colori, superate sia in giallo sia in arancione da altre regole. Solo la zona rossa fa ancora paura, ma tornarci dopo quasi due anni dalla pandemia sarebbe la più grande scoffitta possibile con la stragrande maggioranza della popolazione vaccinata  

Tuttavia, assodato che la Lombardia resterà ancora gialla, il governatore della Regione, Attilio Fontana, chiede di rivedere la situazione: "Il sistema delle zone ha funzionato nelle prime fasi della pandemia e prima degli effetti della campagna vaccinale, ora va sicuramente rivisto - scrive il presidente lombardo sui social -. Le vaccinazioni stanno dimostrando di mitigare e prevenire l'effetto della malattia da covid".

"Chiediamo al Governo - continua Fontana - di rivedere i parametri e mettere a punto un sistema che consenta da un lato di monitorare l’andamento della pandemia, ma anche di convivere con il virus. È assolutamente necessaria anche una semplificazione delle regole su isolamenti e quarantene che di fatto stanno producendo gli stessi effetti di un lockdown con centinaia di persone asintomatiche costrette a casa. I cittadini hanno mostrato grande senso di responsabilità, si sono vaccinati, l’evidenza ci sta dimostrando che questo ha migliorato la situazione, ora lasciamoli liberi di tornare alla vita".

Nei giorni scorsi la Regione aveva annunciato l'aumento del numero dei posti covid in terapia intensiva, proprio per evitare la zona arancione. Attraverso una circolare inviata dalla Direzione Welfare agli ospedali (che hanno rimandato alcuni interventi) erano stati individuati 280 letti in più. Il cuscinetto riduceva la percentuale di occupazione delle rianimazioni, allontanando il rischio di finire in zona arancione. Grazie ai nuovi posti, infatti, la percentuale di occupazione era scesa dal 17 al 14%, ben lontana da quota 20%, parametro che - insieme agli altri già sforati - avrebbe fatto scattare le ulteriori restrizioni.

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