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Coronavirus

Senza green pass si può solo pregare

Chiese, musei, teatri: ad ognuno la sua regola

Nonostante la stretta del super green pass, che da domani si abbatte come una scure su chi ancora ha deciso di non vaccinarsi, in Lombardia meno del 9%, c'è un ancora luogo al chiuso dove ci si potrà persino sedere senza mostrare nemmeno il green pass base: la chiesa. Per entrare nei luoghi di culto non è infatti necessario nemmeno avere un tampone negativo. Una questione che ovviamente fa molto discutere, anche alla luce della recente condanna a suon di predicozzi inflitta dalla Cei ai no-vax. Tuttavia, al contrario di qualsiasi altra forma di riunione, la messa ha resistito anche al nuovo decreto e si potrà continuare a seguire senza mostrare alcun tipo di green pass. Un'eccezione che stride in un Paese tradizionalmente cattolico come il nostro ma retto da una costituzione fondata sul principio della laicità. Ma c'è un'altro discrimine che da domani, e almeno sino al 15 gennaio, ridefinisce invece l'ambito culturale. 

Musei e Teatri trattati diversamente

Le nuove regole sul contenimento del contagio pandemico, in vigore da lunedì 6 dicembre sono molto chiare per i luoghi della cultura e prevedono che nei musei, archivi e biblioteche, in zona bianca e in zona gialla, non è necessario il super green pass. Si continuerà pertanto ad accedere con green pass, nel pieno rispetto delle norme e dell'obbligo di indossare la mascherina. Diverso il caso dei cinema, teatri e sale da concerto, che rimarranno aperti con capienza al 100%, dove l'ingresso sarà possibile solo con il super green pass. Un po' come dire che film, opera, danza, prosa e musica non sono cultura. Almeno questo si deduce a leggere la recentissima nota del MiC,  Ministero della Cultura. 

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