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Covid, Pregliasco demolisce il simbolo dell'industria comasca: "La cravatta è pericolosa"

Non solo vettore di infezioni, per il virologo è anche "passata di moda"

La cravatta è uno dei simboli dell'economia comasca legata al mondo della seta. Il distretto tessile di Como, come noto, si caratterizza per il suo legame con la seta, che ne contraddistingue l’immagine e la qualifica, facendo della nostra provincia un punto di riferimento a livello mondiale per la moda. Il territorio comasco è l’unica area del mondo occidentale in cui sono presenti tutte le lavorazioni della catena tessile della seta: torcitura, tessitura, tintura, stampa, finissaggio. Non a caso proprio nel 2022 il Museo della Seta, fino a fine maggio, ha aperto le porte alla creatività del made in Como con l’accessorio più cool della moda maschile: la cravatta.

Ma in tempi di covid e pandemia anche uno dei simboli della nostra economia sembra essere un problema. Almeno per Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Statale di Milano, a sconsigliare di utilizzare questo accessorio perchè veicolo di infezioni. Queste le sue dichiarazioni alla trasmissione di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora: "La cravatta raccoglie germi ed è vettore di possibili infezioni, soprattutto in luoghi come gli ospedali". Per il virologo però non è solo una questione igienica legata al covid ma anche di gusto perchè "... appartiene ad uno stile vecchio, ormai superato". Affermazioni che certamente faranno discutere e la cui fondatezza è peraltro tutta da dimostare, con il rischio di mettere in cattiva luce un settore che non ne ha certo bisogno. E chissà se a volte è meno pericoloso farsi un nodo alla cravatta o alla lingua.

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