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Como Nuoto in finale per l'A1: si teme una "spia"

La Como Nuoto si prepara per la finale. Dopo aver battuto Palermo in tre avvincenti gare, la squadra comasca sabato affronterà in casa il Catania dell’allenatore Giuseppe Dato, arrivata seconda nel girone del sud. Grande attesa per la partita di...

La Como Nuoto si prepara per la finale. Dopo aver battuto Palermo in tre avvincenti gare, la squadra comasca sabato affronterà in casa il Catania dell’allenatore Giuseppe Dato, arrivata seconda nel girone del sud. Grande attesa per la partita di sabato che si giocherà alle ore 15 alla piscina di Muggiò. C’è una curiosità in questa partita: è vero che le due squadre non si sono mai incontrate in campionato, ma l’allenatore del team siciliano è cugino di un volto molto noto nella Como Nuoto: l'ex capitano Giovanni Dato che non molto tempo fa ha deciso di lasciare la squadra proprio a metà stagione per alcune divergenze con la società.

Riepiloghiamo l’accaduto: nel marzo appena trascorso Giovanni Dato si è candidato alla presidenza della Como Nuoto, cosa che però non è piaciuta alla società che ha deciso, così, di togliergli la fascia di capitano. Le elezioni si sono svolte in un gremito teatro Lucernetta e la vittoria è andata alla vecchia società che ha riconfermato presidente Alessandro Dalle Donne con 209 voti contro i 110 di Giovanni Dato, che nel frattempo ha continuato a giocare con la squadra. Poi, però, in aprile il capitano ha deciso di lasciare la squadra, le sue dichiarazioni di allora sono state: “Ho detto ai miei compagni che non ci sono più le condizioni affinché io resti in questa società nella quale non trovo più i principi sportivi che ho trovato quando sono arrivato tanti anni fa e con i quali sono cresciuto. Da quando mi sono candidato per le lezioni a presidente della società Como Nuoto me ne sono state fatte di tutti i colori. Prima mi è stata tolta la fascia di capitano, poi non mi è stato consentito di giocare alcune partite. Non scenderò a compromessi con chi secondo me si è comportato male. me ne vado, anche se questa la decisione più difficile che abbia mai preso fino a questo momento”.

Dunque, il gioco è semplice: le voci di corridoio dicono che Giovanni Dato possa in qualche modo spifferare al suo cugino allenatore gli schemi della Como Nuoto, ma lui ovviamente smorza le polemiche: “Mi sono giunte anche a me queste voci e mi è venuto da sorridere, al giorno d’oggi esistono i video delle partite che sicuramente mio cugino avrà visto. Io mai mi permetterei di fare una cosa del genere, poi la pallanuoto è uno sport di situazioni. Io sarò a veder la partita sabato e sicuramente soffrirò, sarò un tifoso neutrale, ovviamente il legame della parentela c’è, ma anche quello affettivo, quindi spero solamente sia una bella serie finale. Comunque voglio fare i complimenti alla Como Nuoto per dove è arrivata, anche se devo dire che il Catania è un altro livello rispetto al Palermo. L’organico degli Isolani è veramente forte e dalla loro hanno l’esperienza, cosa che invece alcuni della squadra comasca non hanno. Quello che può far la differenza è solo uno: Caprani, giocatore completamente di un’altra categoria. La vedo una serie molto bella e tirata – conclude Dato - e non posso augurarmi che vinca il migliore, sono però un po' preoccupato nel caso dovesse vincere e salire la Como Nuoto, perché probabilmente al momento, giustamente presi dall’entusiasmo, stanno dimenticando cosa vuol dire giocare un A1, con i costi e tutto quanto. Non saprei quanto possa essere un bene per la società il salto di categoria”.

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