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Calcio Como, seppur in ritardo ecco le pagelle dell'orgoglio

Un cielo azzurro puntellato qua e là di nuvole bianche, una partita buona solo per gli annali, un rettangolo verde, 22 giocatori in campo ed un pallone. Sembra l'inizio di una domenica pomeriggio come tante altre a “Largo Stefano Borgonovo”, ma...

Un cielo azzurro puntellato qua e là di nuvole bianche, una partita buona solo per gli annali, un rettangolo verde, 22 giocatori in campo ed un pallone. Sembra l'inizio di una domenica pomeriggio come tante altre a “Largo Stefano Borgonovo”, ma questa domenica pomeriggio è stata decisamente diversa, l'aria che si respirava era diversa. Le mura dello stadio, i fili d'erba del prato e l'animo dei presenti sugli spalti erano invasi da una sola parola: orgoglio.

In un pomeriggio da gelato al lago o passeggiatina in centro, chi ha scelto di trascurare mogli e fidanzate per una partita senza pretese lo ha fatto per orgoglio, per senso di appartenenza e per urlare ancora una volta che la squadra retrocede ma la passione resta, senza (retro)cedere di un millimetro. A chiudere il cerchio, questa volta ci hanno pensato loro, i giocatori del Como, che, da già retrocessi, schiantano 4-0 lo Spezia, congedandosi col sorriso da un pubblico che, nonostante le difficoltà incontrate e la classifica deleteria, non ha mai smesso di sostenerli, dimostrando una dignità d'animo e un rispetto per la maglia azzurra encomiabili.

Ma andiamo con ordine. La partita vede Cuoghi cambiare totalmente modulo rispetto al suo credo, disponendo i suoi con il 4-2-3-1 con Scuffet tra i pali, la linea maginot composta da Ambrosini e Marconi sulle fasce ed il duo Giosa-Casasola in mezzo; davanti a loro i due mastini Fietta e Basha a presidiare la mediana, mentre il reparto avanzato vede il trio Madonna-Barella-Bessa alle spalle di Ganz, unica punta, sgravato dal compito di centrocampista aggiunto e libero di agire il più possibile in prossimità dell'area di rigore. Di Carlo conferma invece l'undici delle ultime giornate disponendo i suoi con il consueto 4-3-3, all'assalto della post-season che vale la Serie A. Primi 15 minuti di marca ligure, con Sciaudone e Situm vicini al vantaggio, mentre i lariani cercano di prendere le misure all'avversario. Appena gli azzurri mettono la testa fuori dal guscio fanno male: Bessa recupera un pallone vacante in mezzo al campo incuneandosi nelle linee nemiche, tempo di alzare la testa e di servire Ganz libero appena fuori dall'area di rigore, conclusione dell'attaccante azzurro sottovalutata da Chichizola e palla in rete per l'1-0. Il tempo di girare le lancette dell'orologio e Ambrosini scodella un bel pallone per Barella, che manca però di un soffio l'appuntamento con il goal. Mentre i ben pensanti (sottoscritto compreso) si chiedono tra quanti minuti giungerà la rimonta ligure, il Como raddoppia. Cross di Bessa su punizione per la testa di Giosa, che vale il 2-0. Lariani sul velluto e liguri in bambola, il trio Bessa-Madonna-Barella non dà punti di riferimento all'avversario, complici gli appoggi sulle fasce di Marconi e Ambrosini, liberi di aggredire gli spezzini sugli esterni, vista la copertura di Basha e Fietta in mezzo al campo. Ancora il funambolo brasiliano alla mezz'ora serve Ganz in mezzo all'area di rigore: dribling secco su Terzi e palla in rete per il 3-0. Chapeau!

Spezia ferito, ma ancora vivo e vicino al goal, con Calaiò che allo scadere trova sulla sua strada un super Scuffet. Di Carlo scuote i suoi cambiando le carte in tavola nella ripresa, ma l'unico effetto è quello di scoprire il fianco alle ripartenze azzurre, con Ambrosini bravo e caparbio nel recuperare palla e lanciarsi nella metà campo ospite: serve Bessa, che scambia nello stretto con Ganz liberando al tiro Madonna per il 4-0 finale.

Archiviata la pratica Spezia, c'è il momento più toccante della giornata: è il 34°minuto del secondo tempo, quando il quarto uomo alza la lavagnetta luminosa indicando il cambio: fuori Ganz dentro Scapuzzi. È l'apoteosi del Sinigaglia, che si congeda dal suo giocatore simbolo con una standig-ovation. Simone Andrea Ganz saluta i suoi tifosi ed il suo Stadio a modo suo, con una doppietta contro un avversario storico per il Como. Ad attenderlo c'è la Juventus e la Serie A. Arrivato a Como in punta di piedi, con l'etichetta di “promessa non mantenuta”, lascia il Lario dopo due anni, da “el segna semper lu”. Buon sangue non mente.

Cala il sipario sul Sinigaglia nel modo migliore, con una prestazione degna della maglia azzurra; certo, è stata una vittoria di Pirro, ma tanto ci basta per dare un degno arrivederci al popolo azzurro e, soprattutto, alla Serie B. Como-Spezia 4-0 (3-0) Como (4-2-3-1): Scuffet – Ambrosini, Casasola, Giosa, Marconi – Basha (La Camera 18'st), Fietta (Brillante 29'st) - Madonna, Bessa, Barella – Ganz (Scapuzzi 34'st).

A disposizione: Crispino, Andrenacci, Tendardini, Lanini, Mandelli, Cicconi. All. Cuoghi.

Spezia (4-3-3): Chichizola - Migliore, Terzi, Valentini, De Col – Errasti (Catellani 1'st), Piccolo (Ciurria 29'st), Pulzetti – Calaiò, Sciaudone, Situm (Kvrzic 15'st).

A disposizione: Sluga, Prados, Martic, Misic, Cana. All. Di Carlo. Arbitro: Sig. Ghersini della Sezione di Genova

Assistenti: Sig. Soricaro (Sez. Barletta) – Sig. Zappatore (Sez. Taranto)

IV ufficiale: Sig. Candeo (Sez. Este) Marcatori: Ganz 20'pt, Giosa 28'pt, Ganz 33'pt. Madonna 14'st.

Ammoniti: Calaiò 36'pt. Barella 4'st, Casasola 12'st, Piccolo 18'st.

Espulsi:-

Note: Angoli Como 0, Spezia 8. Recupero: 1t, 2 min; 2t, -min.

Spettatori: 1.777; Spettatori abbonati: 1.370; Spettatori Ospiti: 516. Totale spettatori: 3.147.

PAGELLE

SCUFFET: 7 bravo. Preciso ed impeccabile nelle uscite, fenomenale in alcuni interventi salva risultato. Vince il duello con Calaiò mostrando reattività e precisione.

CASASOLA: 7 annichilisce Calaiò e compagni senza concedere loro un millimetro. La sua prestazione ricorda molto quella degli alpini durante la Grande Guerra al grido “Di qui non si passa!”

GIOSA: 7,5 perfetto, nulla da eccepire. In difesa chiude tutti i varchi salutando il suo pubblico con il dolce gusto del gol in bocca. Grande Capitano.

AMBROSINI: 6,5 è il capitan futuro del Como. Mette in campo tutto il suo orgoglio e la sua grinta, tamponando sul nascere ogni conclusione avversaria e lanciandosi all'assalto delle linee nemiche appena si presenta l'occasione. Un tifoso travestito da calciatore.

MARCONI: 7 con l'avvento di Cuoghi è un altro giocatore. Perfetto in fase di copertura e di impostazione. Dialoga al meglio con Bessa guadagnando il fondo con agilità. Rinato.

BASHA: 6,5 annichilisce il centrocampo spezzino dando il là alle ripartenze azzurre. Vicinissimo alla sua seconda rete a inizio ripresa, ma si fa ipnotizzare da Chichizola. Peccato, l'avrebbe stra meritata. (dal 18'st LA CAMERA: 6,5 chiamato in causa per mettere ordine in mezzo al campo al posto di uno stremato Basha, fa il suo compito alla perfezione da bravo soldatino.)

FIETTA: 6,5 il Gladiatore è tornato. Insieme a Basha è il padrone indiscusso del centro campo senza concedere nulla allo Spezia, costretto a giocare sugli esterni per aggirarlo. (dal 29'st BRILLANTE: SV)

MADONNA: 7 sublime. Dialoga al meglio con Bessa, Barella e Ambrosini, guadagnando il fondo in scioltezza. Concretizza al meglio un'azione corale segnando proprio alla sua ex-squadra. Per dirla alla Jerry Calà: “Dobbia libidine!”

BARELLA: 6,5 tanto cuore e tanto agonismo per il centrocampista sardo. Attacca gli spazi ed i portatori di palla senza paura, mettendo in campo tutto il suo orgoglio. Avrebbe meritato la via del goal, ma poco importa: la sua stella è appena sorta.

BESSA: 8 quattro goal segnati dal Como, quattro assist firmati Daniel Bessa. Basterebbe questo a descrivere la sua prestazione; se dovessimo dargli un punto in più per ogni assist, in stile fantacalcio, arriveremmo in doppia cifra e sarebbe stra meritata lo stesso. Il funambolo brasiliano saluta nel migliore dei modi il Sinigaglia. Ad attenderlo c'è il Chievo Verona e la Serie A, giusto così.

GANZ: 7,5 chapeau. Meglio di così non si poteva chiudere la sua avventura in maglia azzurra: due bei goal e tanto carattere. Arrivato a Como bollato come “promessa non mantenuta”, saluta il suo Sinigaglia da “Re” e il suo stadio gli tributa gli onori che merita con una standig-ovation da brividi e il suo nome urlato a gran voce dalla curva. El sengna semper lu. (dal 34'st SCAPUZZI: SV) Ricordiamo ai nostri lettori che è possibile votare i migliori tre giocatori della partita Como-Spezia per la “Coppa Borgonovo” sulla pagina Facebook “Quando il Como era il Como” cercando il post dedicato.

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