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Terra e resistenza: Domenico e il duro lavoro del contadino a Mozzate

La storia di un agricoltore comasco e dei suoi buonissimi formaggi

Questa terra è la nostra terra, cantava Woody Guthrie. E mai come oggi quel senso di radice che ci lega alla terra - minacciata dal cambiamento climatico, dalle coltivazioni intensive, dall'urbanizzazione selvaggia, dalle speculazioni - rischia di essere sempre più sottile. Ogni centimetro di terra restituito alla natura è un centimetro di terra restituito a tutti. E in questo senso la storia di Domenico e di suo figlio Francesco, e quello della loro omonima azienda agricola a Mozzate, racconta un percorso esemplare, che merita tutto il sostegno possibile.     

mucche domenico-2

"A 43 anni - racconta Domenico Zaffaroni - decido di cambiare lavoro e di fare ciò che desideravo, per cui compro 5000 metri quadrati di terreno agricolo confinante con altri 5000 di proprietà della mia famiglia. Con l’aiuto di mio padre nasce la stalla in cui nel 2003 entreranno le prime 12 capre. Il mio principio è sempre stato quello di riuscire a campare dignitosamente facendo ciò che piace. Devo dire di esserci riuscito a fatica, i soldi pochi ma resta la soddisfazione di fare qualcosa che piace anche agli altri".

formaggi domenico

Tanta fatica ma negli occhi di Domenico si legge l'orgoglio di aver rimesso in circolo un mestiere che aveva nel dna. Le difficoltà bussano alla porta ogni giorno, soprattutto quest'anno che la siccità ha reso più difficile il raccolto e i prezzi del fieno sono andati alle stelle. Capre, mucche e galline allevate nel pieno rispetto degli animali, piselli e cereali coltivati con grande attenzione per la terra, garantiscono prodotti sani, a iniziare dai formaggi e dalle uova, le specialità di questa piccola azienda a conduzione famigliare.

domenico

Domenico e suo figlio sono due contadini resistenti che hanno messo l'etica davanti al profitto. Che arano la terra con il cavallo. Che vendono i loro prodotti direttamente in azienda (in Via Grandi, 100), nel laboratorio che sorge all'interno di fazzoletto di campi verdi, di stalle e capanni per gli attrezzi, ma anche in piccoli mercati: ad esempio a quello di Mozzate del martedì, a Bollate e anche a Milano a quello de La Terra Trema.

mani domenico

Mani "sporche" di terra, dita curvate dal sacrificio. Una realtà rurale viva nel mezzo di una Lombardia sempre più velenosa. Se da una parte sembra ineluttabile un futuro sempre più digitale, dall'altra il ritorno alla campagna, che va sostenuto, alimentato, difeso, è forse la risposta più forte e coerente a chi ancora crede e combatte per un domani sostenibile. Per una terra che sia davvero di tutti. 

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