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Il Mythonauta: De Sfroos torna in Rai con quattro nuovi viaggi tra le leggende d'Italia

Al via anche il tour estivo di Maader Folk

Dal mercoledì 29 giugno, su Raidue, Davide Bernasconi, in arte Van de Sfroos è nuovamente Il Mythonauta. Giunto alla seconda edizione, il cantautore e conduttore riprenderà i suoi vagabondaggi per l’Italia alla ricerca di leggende, miti, credenze popolari, storie che continuano a sopravvivere nella memoria collettiva delle comunità, che le custodiscono e tramandano di generazione in generazione. Storie cupe o luminose, fantastiche o reali che rivelano lo spirito dei luoghi e della gente che ci vive.

Nel corso di quattro puntate, a cadenza settimanale, il conduttore ascolterà persone comuni ed esperti e metterà in musica con l’aiuto di musicisti locali, le misteriose storie di Piacenza e della Val trebbia, ospitato in castelli e abbazie millenarie, in grotte paleolitiche o sulla cima di una collina dove misteriose acque non si prosciugano mai; i miti e le leggende dell’Umbria, la patria dell’amore, tra lupi sepolti in tombe mistiche e matti di paese che rilasciano
vere e proprie patenti...di matto, città sotterranee scoperte per caso e cascate mitiche che attirano migliaia di turisti; le leggende della Liguria di Ponente, tra tradizioni culinarie che rivelano antiche lotte di emancipazione e isole che attraversano il Mediterraneo per salvare dei fuggiaschi, pirati saraceni e processi per stregoneria; le storie e la storia di Verona e del lago di Garda, che si incrocia con l’esule Dante e l’istrionico D’Annunzio, tra segreti esoterici e una tournèe leggendaria, quella di Bufalo Bill e del suo circo.

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"Luoghi ricchi di storie affascinanti. Da Piacenza a Triora e Dolceacqua, dall'Umbria al lago di Garda - racconta De Sfroos - un pozzo infinito di personaggi e immagini incredibili che le moderne tecnologie ci hanno permesso di riprendere da angolature inedite. Una porta aperta al mito della leggenda, alle nostre antiche tradizioni che ci radicano alla realtà e non solo alla fantasie popolari. Un po' come nella musica, alla fine anche le canzoni raccontano spesso la nostra storia, il nostro viaggio. E oggi penso che questi eremi abbandonati e circondati solo dalla natura siano un luogo ideale dove ritirarsi per vivere in sottrazione".

Come rivedi oggi quelle tue canzoni "rapite" dalla pandemia?

Maader Folk è un disco importante,che ha vissuto una lunga attesa: era pronto ma il destino lo ha fermato. Della sua potenza me ne sono accorto soprattutto in concerto nei teatri, quando per la prima volta ho messo in scaletta tutte le canzoni di un disco, nessuna esclusa. Un pugno di brani veri, sinceri e alla fine anche molto gratificanti visto che il pubblico li cantava tutti, nemmeno la mascherina glielo ha impedito. 

E ora si riparte con il tour estivo.

Sì, con la voglia di fare un concerto diverso per esorcizzare i demoni della guerra con una scaletta più energica. Riporteremo in scena anche pezzi più vecchi, in fondo la musica è una medicina per l'anima, una cura dei sentimenti, un'occasione per rimettere al centro le emozioni positive della vita.

Quali scorie ti hanno lasciato questi anni?

Alla fine della prima parte del tour, seppure anche prima sul palco non mancassero le tensioni e le scorie della quotidianità, anche grazie ai miei musicisti, mi sono accorto di avere ritrovato energie che nel recente passato non avevo. Insomma, non dico più come Forrest Gump "sono un po' stranchino". E ripartiamo per il tour estivo con le stesse positive sensazioni: carichi.

Che tipo di sentimento leggi oggi nei tuoi confronti da parte del pubblico?

Il pubblico è il tuo specchio e quando ti dice grazie non puoi che essere felice. Anche durante le riprese del Mythonauta mi è capitato di incontrare persone in paesini dove non ero mai stato prima che mi hanno manifestato la loro gratitudine. La musica è un rifugio per molti, è una vecchia nave sempre in viaggio piena di marinai che custodiscono le sue parole. Capire che qualcuno si è subito innamorato delle tue nuove canzoni, Agata o Il mitico Thor, ad esempio, ti fa pensare di essere ancora sulla rotta giusta.

Ti è capitato di chiederti, magari proprio guardandoti allo specchio, e adesso cosa faccio?

Molte volte, me lo chiedo sempre. Ma vivo immerso nel mio lavoro senza aver mai pensato di essere una pop star o un personaggio rock, più semplicemente sono un viaggiatore che ha scritto, fotografato, cercato e raccolto tutte le cose belle che ha incontrato. Francamente mi tengo lontano dalla "stanca inquisizione" con cui si brucia tutto sui social. Persino un mito come i Rolling Stones. 

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