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Domenica, 28 Aprile 2024
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L'opposizione contro Rapinese sul caso nidi: "Inqualificabile e irrispettoso"

Durissimi attacchi e critiche dopo l'acceso scontro di Rapinese con le mamme

In maggioranza tutti tacciono, nessuno osa commentare. Del resto c'è un solo schieramento al governo della città e, guarda caso, si chiama Rapinese Sindaco, quindi non c'è troppo da stupirsi. Ma dall'opposizione tutta piovono durissime accuse contro il sindaco Alessandro Rapinese, dopo quanto andato in scena a Palazzo Cernezzi (qui lo scontro del primo cittadino con le mamme degli asili che chiudono) ma anche con Gaffuri del Pd: "Vi frullo, avete fatto pena per 20 anni e mi avete lasciato un cesso di città".

IL PD: "Irrispettoso"

“Questa mattina, al termine della conferenza stampa sulla chiusura degli asili nido di via Passeri e via Bellinzona - hanno dichiarato il segretario cittadino del PD Daniele Valsecchi e i consiglieri comunali Patrizia Lissi, Stefano Fanetti, Eleonora Galli e Stefano Legnani - abbiamo assistito a uno spettacolo increscioso. Il sindaco ha risposto alle mamme con una modalità arrogante e totalmente antidemocratica, dimostrandosi, più volte, disinteressato ai problemi che le sue decisioni creano a cittadine e cittadini e incapace di ascoltare le loro richieste. Un alzare i toni che è sfociato in un tentativo di scontro con il Partito Democratico, al solo scopo di nascondere la pochezza delle sue argomentazioni e lo zero assoluto della sua idea di città e di Comune al servizio delle persone”.

“Sottolineiamo - aggiungono dal PD - come l’informazione riguardante la chiusura del nido di Monteolimpino, sia trapelata solo in seguito a una precisa domanda posta al sindaco e non grazie a un corretto modus operandi, che avrebbe previsto che tutta la comunità fosse adeguatamente informata. Cosa che, per altro, lo stesso primo cittadino aveva affermato avrebbe fatto, in un vergognoso intervento in risposta alla nostra consigliera Patrizia Lissi, che chiedeva quali altre chiusure fossero previste, oltre a quella dell’asilo Ponte Chiasso. Vergognoso, come l’atteggiamento mostrato questa mattina, di fronte a un gruppo di mamme che chiedevano solo un doveroso ascolto, ma che si sono viste trattare, ancora una volta, senza un minimo di rispetto”.

Il consigliere regionale Orsenigo

“Trovo le frasi del sindaco di Como inammissibili. Si scusi con i consiglieri di minoranza e con i genitori - dichiara il consigliere regionale del PD, Angelo Orsenigo.- responsabili solo di aver espresso preoccupazione sulle chiusure dei nidi Amministrare una città e rappresentarne la comunità impone anche un obbligo di rispetto delle altre forze politiche di minoranza e delle voci dei cittadini che hanno diritto a opinioni contrarie. Il tutto con un’attenzione ad abbassare i toni dello scontro, non ad esacerbarli ogni volta. Sento di doverlo ricordare al sindaco che in queste ore ha purtroppo dato esempio di come un primo cittadino non dovrebbe comportarsi. Chiamare ‘poveracci’ gli esponenti eletti del Partito Democratico, mettere alla berlina un gruppo di genitori bollandoli come ‘le mamme del PD’ solo per aver dimostrato preoccupazione sul futuro di un servizio pubblico, è inaccettabile. Tale atteggiamento non dovrebbe trovare posto all’interno del dialogo democratico di una città, né tanto meno dovrebbe venire da un sindaco che, ricordiamo, è primo tra i cittadini che rappresenta. Non è al di sopra di essi né al di sopra del rispetto dovuto”.

Svolta Civica: "Il sindaco delle chiusure"

"Su una cosa non c’è dubbio - commenta Giovanni Frassi di Svolta Civica - l’attuale sindaco sarà ricordato come il sindaco delle chiusure. E dopo i centri civici, la bocciofila e gli altri luoghi di aggregazione non potevano mancare le scuole e degli asili. Dopo via Longhena ad Albate, dopo la scuola media di sagnino, dopo la materna di ponte chiasso ora tocca al nido di via Passeri e al nido di Monte Olimpino. Un amministratore, nel prendere delle decisioni, deve mettere al primo posto il bene e le esigenze della città. L’unico criterio per prendere le decisioni non può essere quello economico, di razionalizzazione dei costi e di risparmio di risorse. E possibile che le esigenze delle famiglie non vengano mai ascoltate? È possibile amministrare una città con un tale livello di indifferenza per le problematiche delle famiglie? Ormai è evidente, la città di Como non è una città i cui poter far crescere i propri bambini. Asili e scuole che vengono chiuse con una semplicità e una indifferenza disarmante, parchi pubblici inaccessibili, servizi per l’infanzia ridotti all’osso, problema del ritiro dei pannolini usati mai affrontato seriamente. Siamo in un’epoca di calo demografico e l’amministrazione deve trovare delle soluzioni per contrastare questo fenomeno. E mentre le altre città vanno in questa direzione, a Como, il sindaco Rapinese rende impossibile la vita dei genitori".

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