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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Mamme, papà e giostrai contro Rapinese: la maxi protesta infiamma Palazzo Cernezzi

Una folla di manifestanti ha invaso il cortile vecchio. Il sindaco tira dritto su tutti i fronti

In una serata di mobilitazione civica, oltre duecento persone tra genitori, giostrai, sindacalisti e avversari politici si sono radunati davanti a Palazzo Cernezzi, sede del Comune di Como, per esprimere il loro malcontento contro le decisioni del sindaco Alessandro Rapinese.

La protesta di stasera ha visto una partecipazione significativa di mamme e papà dei bambini che frequentano gli asili nido della città, unitamente ai giostrai del luna park di Muggiò, entrambi colpiti dalle controversie politiche degli ultimi giorni. Le tensioni sono scaturite dall'annuncio, da parte del primo cittadino, della chiusura di due strutture per l'infanzia, situate in via Passeri e in via Monte Olimpino, e dalla riduzione dello spazio dedicato al tradizionale luna park di Pasqua da 20mila a soli 5mila metri quadrati, decisione presa e annunciata già un anno fa. Queste misure hanno sollevato un'ondata di indignazione tra i cittadini, preoccupati per l'impatto che tali cambiamenti porteranno sulla comunità e sulla qualità della vita delle famiglie comasche.

La manifestazione ha coinciso con la tenuta del consiglio comunale, nel quale è stata discussa una mozione presentata dal consigliere di opposizione Vittorio Nessi, di Svolta Civica, che sollecitava il sindaco Rapinese a riconsiderare la sua posizione in merito alla questione del luna park. Nonostante l'ampio sostegno popolare alla mozione e la forte pressione esercitata dai manifestanti, il sindaco ha mantenuto una posizione ferma, rifiutando di modificare le sue decisioni. Il clima di tensione è palpabile tra i cittadini, i quali vedono nelle azioni dell'amministrazione comunale un distacco dalle esigenze e dalle aspettative delle famiglie e delle comunità locali. La protesta di stasera a Palazzo Cernezzi non è solo un segnale di disapprovazione verso specifiche decisioni politiche, ma anche un chiaro messaggio di richiesta di maggiore ascolto e partecipazione democratica nelle scelte che riguardano direttamente la vita quotidiana dei comaschi.

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